Super Katia si prende il Giro d’Italia

Katia Aere ha vinto il Giro d’Italia di Handbike 2023. Anche se, forse, dire che l’ha semplicemente vinto non corrisponde alla realtà. In effetti, lo ha dominato, conquistando tutte le tappe alle quali l’atleta spilimberghese ha partecipato.
Una maglia rosa consolidata metro dopo metro, sofferta e meritata. Una vittoria dell’impegno, dell’abnegazione: domenica, nell’ultima tappa, a Bari, la portacolori della Polisportiva Trivium ha gareggiato con la febbre alta.
Ciò nonostante, è riuscita a portare a casa l’ennesimo trionfo di una stagione con i fiocchi.
Katia Aere, il successo a Bari con la febbre è stata l’apoteosi?
«D’altronde, non è che si può fare 2 mila km in furgone, tra andata e ritorno, per poi non gareggiare... Febbre o no, si corre lo stesso! Per onorare l’impegno e per dare un significato a tutta la strada fatta per essere lì».
Ci racconti il Giro 2023, dominato dall'inizio alla fine?
«A parte la tappa di Como, dove non siamo partiti, e a parte la tappa di Merano, dove ha vinto la svizzera Sandra Stoeckli, che era in gara perché la manifestazione è internazionale, sono riuscita a vincere sia la mia categoria, sia la prova da prima assoluta. Da Merano e passando per Tirano, Vicenza, Pioltello, Piacenza e le due tappe di Bari, è stato un crescendo di impegno, emozioni e soddisfazioni».
La tappa pugliese?
«Non è stata semplice, anche per le mie condizioni fisiche. Una trasferta pesante, però mi piace l’atmosfera che si respira al Giro d’Italia: essendo una corsa a tappe, non si può mai lasciare nulla al caso. La vittoria è un come un diamante che mi sono conquistata».
Proviamo a calcolare il rapporto tra fatica e gratificazione?
«È sempre una questione di dare e avere. L’impegno che ci metto in ogni occasione nella quale sono in gara è tanto però è giusto riconoscere che le soddisfazioni della competizione poi mi restituiscono appagamento in altrettanta misura. Il rapporto è pari: mi impegno tanto, ricevo altrettanta gratificazione, che si trasforma in energia positiva per rimettermi in gioco nella gara successiva».
Le emozioni di Bari, quando hai vestito definitivamente la maglia rosa?
«L'ultimo fine settimana pugliese è il paradigma di tutte le emozioni che il Giro d’Italia mi ha regalato. Si è visto spirito di condivisione tra tutti gli atleti, c’era un bellissimo clima. Certo, l’agonismo ha avuto una parte importante, come è giusto che sia, però c’è stato un grande rispetto reciproco, ci siamo sfidati, ci siamo divertiti: ne è valsa la pena».
A chi dedichi il successo nel Giro 2023?
«Alle persone che mi hanno accompagnato in Puglia e si sono sciroppate i duemila chilometri: Giuseppe, Lino e Manuel. Si sono prodigati in una trasferta impegnativa, che abbiamo vissuto alla grande. Dieci ore di viaggio, in furgone, durante le quali abbiamo vissuto in grande felicità, nonostante la stanchezza».
Prossimi appuntamenti di Katia Aere?
«Mi stanno chiedendo di essere presente anche domenica alla finale del Campionato italiano paralimpico per società, ma ho speso molto negli ultimi tempi, sia fisicamente, sia mentalmente e non credo che parteciperò. Quindi, quasi sicuramente quella di Bari è stata la mia ultima gara su handbike del 2023. Inoltre, tra un mese a Lignano avrò i mondiali di Nuoto Pinnato e Apnea e voglio prepararmi al meglio per quell’evento».
All’orizzonte, però, c’è l’anno olimpico 2024...
«Sarà un anno molto impegnativo. Tutti sappiamo che dovremo essere competitivi fin da subito, per ottenere il pass olimpico. Fin dalla prima gara del 2024, ad Adelaide, in Australia, in Coppa del Mondo. Poi, prima di Parigi, ci saranno le due tappe successive di Coppa che si disputeranno in Europa, (chissà se anche a Maniago, come in aprile, ndr): servirà iniziare forte e toccherà prepararsi al meglio».
La vittoria nel Giro, i due bronzi europei su strada e a crono e i podi in Coppa: Katia può davvero sorridere, archiviando il suo 2023.
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