Tania Vicenzino vuole saltare nella storia «Lungo e bob per fare il bis di Olimpiadi»

l’intervista
È lunghissimo il viaggio di ritorno da Glasgow per Tania Vicenzino: dalla città scozzese ha fatto scalo a Roma, quindi è salita sul volo che dalla capitale l’ha portata a Ronchi dei Legionari. Infine, dall’aeroporto friulano, il rientro nella “sua” Carlino. Un giorno intero per raggiungere casa. “Ma va benissimo così” – afferma ridendo. Già, perché dopo il sesto posto ai campionati Europei indoor, dopo il miglior piazzamento in carriera condito dal primato personale in qualificazione (6,68), si sopporta tutto senza problema: la 32enne lunghista friulana è entrata in una dimensione ed è felice come non mai. Tanto che, ora, vuole continuare a sognare. In atletica e nel bob, specialità che ha iniziato a praticare quest’inverno con buoni risultati.
«I Giochi Olimpici estivi di Tokyo del 2020 e quelli invernali di Pechino del 2022: perché no? Non è impossibile».
Vicenzino, partiamo dalla stretta attualità: come sta?
«Benissimo, a parte la stanchezza. Sono stati giorni pieni di tensione ed emozione: normale avere un calo di energie. Sono soddisfatto, pensavo di poter disputare un buon campionato europeo ma non credevo di fare così bene. Si è svolto tutto alla perfezione. L’unico rammarico, per certi aspetti, va trovato nella finale».
Cosa non ha funzionato?
«Ripeto: sono molto soddisfatta. Se scavo però nella prestazione devo dire che, dopo il riscaldamento, che ho sostenuto in totale tranquillità, mi sono sentita un po’ spaesata e questo mio stato d’animo ha influito nella rincorsa e nel salto. D’altronde, per certi aspetti, mi è sembrato normale: a parte alcune gare prestigiose a livello giovanile e alcune edizioni dei Giochi del Mediterraneo non avevo mai preso parte a una finale così prestigiosa. Nella pausa tra il quarto e il quinto salto ho trovato lucidità e sono riuscita così a saltare 6,58 e 6,50».
Si poteva fare di più, quindi?
«Da un lato sì ma, onestamente, più di così non potevo fare e sono felicissima in particolare per il primato personale di 6,68. Al massimo avrei potuto ambire alla quinta posizione: le prime quattro sono irraggiungibili, di un altro pianeta. Ora guardo avanti, penso alla stagione all’aperto e… al bob. Che ho iniziato a praticare da quest’anno e mi ha aperto gli orizzonti, mi ha dato molta spensieratezza nel presentarmi poi in pedana e mettere in pratica tutto quello che so».
Cosa riserva il menu della sua nuova disciplina?
«Dall’11 al 17 marzo sono a La Plagne in Francia per uno stage con la Fisi, quindi dal 18 al 24 mi trovo sempre a La Plagne con la Fis in cui proveremo il monobob (nuova specialità, ndr) e farò alcune discese con il bob a 2: inizierò comunque a lavorare sotto l’aspetto fisico per preparare la stagione estiva del salto in lungo, in cui vorrei prendere parte ai campionati mondiali di Doha di fine settembre. Il minimo, 6,72, è fattibile».
Vicenzino ai giochi Olimpici estivi del 2020 e invernali del 2022: si può?
«Mi vedo diversa, più libera mentalmente: la testa conta tanto e permette di fare grandi cose. Un tempo vedevo questo traguardo impossibile. Adesso, perché non sognare? Sarà anche l’euforia a farmi “volare” ma tutto è possibile».
Vietato porsi limiti: Tania vuole vivere al massimo la sua nuova vita sportiva. —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto