Tedino in neroverde, le condizioni ci sono
PORDENONE. Bruno Tedino al Pordenone: sono ore decisive. E’ attesa per oggi, infatti, una risposta da parte del ct dell’under 17 alla società neroverde. Ieri si è tenuto l’incontro tra l’allenatore, la proprietà e il direttore sportivo Giorgio Zamuner: il colloquio è durato sino a tarda serata e le parti sono uscite senza avere preso una decisione.
Dovrebbe essere questione di ore, comunque, poi si saprà se il tecnico, pordenonese d’adozione, tornerà a guidare la squadra cittadina a 15 anni di distanza dall’ultima volta. Intanto, col Parma fallito, si libera un posto in Lega Pro.
Incontro. Il presidente dei “ramarri”, Mauro Lovisa, è stato chiaro: «Voglio Tedino in panchina e Marchetto come vice». Se il numero uno della società s’impunta, ottiene ciò che desidera. Sinora, però, non ha ancora l’oggetto del desiderio in mano.
L’incontro non ha partorito nulla di definitivo, si è chiacchierato a lungo e basta. Tedino vuole garanzie: la categoria, cioè la Lega Pro (non dovrebbero esserci problemi), una notevole autonomia di lavoro, che si traduce anche nel portare il suo staff (la sua spalla Marchetto in primis).
Il ct azzurro è l’uomo giusto per il progetto neroverde: si vuole puntare sui giovani e lui, in questo senso, è un maestro, tanto da essere arrivato alla guida di una nazionale under. A dare fiducia al tecnico c’è il nuovo direttore sportivo, Giorgio Zamuner.
I due si conoscono da tempo e c’è una grande stima reciproca. Anche per la sua presenza Tedino ha accettato il colloquio con i “ramarri”. Adesso sono ore di attesa, in cui si aspetterà il “sì” o il “no” da parte del professionista. Ci sono buone probabilità che l’affare si concluda.
Il trainer è allettato dal lavorare vicino a casa, tanto che avrebbe già rifiutato la Maceratese che infatti ha scelto Cristian Bucchi della Torres. In alternativa, qualora non accettasse l’offerta, rimangono sempre vive le piste che portano a un altro ex neroverde, Adolfo Sormani, la scorsa stagione all’Alto Adige, e a Ezio Glerean, inattivo da 5 anni dopo l’esperienza a Bassano.
Addio. Aumentano, intanto, le probabilità di ripescaggio del Pordenone. Con il fallimento del Parma, costretto a ripartire dalla serie D, si è liberato un posto in B – categoria di competenza degli emiliani, dopo la retrocessione sul campo – e di conseguenza anche in Lega Pro.
La società ducale non ce l’ha fatta, non é stata presentata alcun offerta per l’acquisto e, quindi, il tribunale non ha potuto che emettere la temuta sentenza. A breve, al Parma potrebbe aggiungersi anche il Monza: si va verso la quinta asta.
Le eventuali offerte dovranno essere fatte pervenire al curatore fallimentare entro le 13 di domani. Il destino del club lombardo è appeso a un filo, più probabile l’iscrizione in D che in Lega Pro. Anche qui si libererebbe un posto.
Non è finita, naturalmente, perché sono tante le realtà in bilico per motivi economici: dal Real Vicenza, che non dovrebbe iscriversi, al Grosseto, passando per Venezia, Barletta, Martina Franca, Pisa, Castiglione, Mantova.
Alcune di queste potrebbero farcela a rimanere in vita, ma, se si conta anche la vicenda “Dirty soccer”, sono una quindicina le società appese a un filo.
Il Pordenone aspetta e spera: si devono ancora conoscere i criteri per il ripescaggio, ma secondo indiscrezioni il club neroverde potrebbe essere in una buona posizione di classifica.
Per avere la situazione chiara bisognerà aspettare il 17 luglio, quando è in programma la riunione del Consiglio federale in cui si stabilirà quanti posti saranno liberi in organico.
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