Tegola sulla Gesteco: la schiena fa ancora male, Miani deve fermarsi ancora
A tormentare il classe 2000 di Cividale sono gli strascichi dell’infortunio rimediato contro la Fortitudo Bologna il 16 novembre. Un’assenza che avrà impatto notevole: la versatilità del numero 4 gli permette di occupare entrambi i ruoli da interno
Il 2025 della Ueb Gesteco Cividale si è aperto senza Gabriele Miani. L’assenza del lungo friulano contro la Carpegna Pesaro era stata preannunciata da Stefano Pillastrini dopo la sfida di Torino, in cui era stato impiegato per soli 12’.
A tormentare il classe 2000 sono gli strascichi dell’infortunio rimediato contro la Fortitudo Bologna il 16 novembre. Lui stesso aveva definito la sensazione simile alla sintomatologia della lombalgia, dolorosa e limitante nei movimenti.
Il lavoro con lo staff medico gli aveva permesso di tornare sul parquet, ma non di risolvere definitivamente il problema e ora è arrivata la decisione di tenerlo a riposo a tempo indeterminato. «Siccome è da inizio anno che si allena poco per via di problemi fisici ho chiesto (allo staff) di tenerlo fermo un po’ in più, se necessario, perché vogliamo sia a posto. Abbiamo altre 19 partite di campionato, speriamo 2 di Coppa Italia e poi speriamo i playoff. La stagione è lunghissima, non possiamo andare avanti con lui che fa un allenamento, poi sta fermo due giorni, poi gioca in sofferenza».
Inutile forzare, specie ora che l’obiettivo a breve termine è stato centrato e che il ritmo imposto dal calendario ricomincia a crescere – a gennaio si giocheranno altre cinque gare, con il doppio turno infrasettimanale. Sicuramente Miani non sarà della partita contro Forlì, poi in vista del derby – risolto nella sfida d’andata proprio da un canestro da un suo canestro dall’arco – si vedrà.
La sua assenza avrà impatto notevole. La versatilità del numero 4 gli permette di occupare entrambi i ruoli da interno, cambiando su tutti i ruoli in difesa e allargando il campo in attacco. A farne le veci può essere Francesco Ferrari, in crescita esponenziale.
Al 24 non mancano certo potenziale ed istinti, il minutaggio più ampio gli darà la possibilità di maturare ulteriormente, garantendo energia e atletismo al fianco di Giacomo Dell’Agnello.
In attesa di recuperare anche Leonardo Marangon – ancora in dubbio dopo l’infortunio alla caviglia – sarà poi fondamentale ritrovare il miglior Matteo Berti, che dopo un avvio di stagione su altissimi livelli sta vivendo un momento incolore. «Io credo che sia quello che più subisce la fatica che facciamo ad allenarci come si deve», ha spiegato coach Pillastrini.
La fiducia non manca, per continuare nel percorso di crescita ci sarà bisogno anche dell’impatto del 19.
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