Tifosi disorientati dalle prestazioni dell'Udinese: «Mai così bassi da quattro anni»

Dall’errore fatale di Opoku al “rosso” di Nuytinck: «Qui si scherzando col fuoco». La squadra non gioca male, ma non convince e anche la forma fisica è nel mirino
Udine 26 Settembre 2018. Calcio Serie A. Udinese-Lazio. Foto Petrussi
Udine 26 Settembre 2018. Calcio Serie A. Udinese-Lazio. Foto Petrussi

UDINE. Hanno perso il sonno i tifosi dell’Udinese dopo la sconfitta di domenica sera, sia per come è arrivata, sia per quello che significa. «Non sono riuscito a dormire – ammette Bepi Marcon, presidente del club di Fagagna –. Ora siamo davvero preoccupati perché questa è la classifica peggiore degli ultimi quattro anni. Quello che brucia è come è arrivata la sconfitta: non si può dribblare in orizzontale al 97’! Opoku deve rendersi conto che non gioca in Tunisia, in serie A ti castigano. Purtroppo paghiamo gli episodi ogni volta, al di là del fatto che non c’era il rosso a Nuytinck».

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Un particolare che non è sfuggito nemmeno a Marco Valent, che dice: «È vero che l’espulsione di è stata esagerata, ma Opoku non può mettersi a dribblare a casaccio, con la squadra in dieci, ad un minuto dalla fine, nella propria area. Due in pagella e, mi auguro, un po' di panchina per riflettere sulla cavolata fatta». Per Wally Fondi a Udine si sta scherzando col fuoco: «Quest’anno rischiamo davvero la retrocessione, perché la squadra non ha punti di riferimento e manca di esperienza. Errori come quelli di domenica non sono ammissibili in serie A. Mi dispiace per il tecnico, ma forse non era l’uomo giusto per un progetto che prevede tanti giovani e stranieri. Sono davvero stanca di vedere tutti gli avversari esultare nel mio stadio. E domenica sera sono uscita schifata da quello che ho visto sulle tribune. Qui tutti si sentono a casa, tranne noi tifosi udinesi».

«Mi sono addormentato incazzato e mi sono svegliato incazzato», è il commento lasciato dal presidente dell’Auc Daniele Muraro su Facebook ieri mattina, sintomo che la gara contro il Milan ha lasciato davvero un segno in tutti, anche i più pacati. «Ho visto una prestazione di cuore – dichiara Elena Cisilino –, vanificata da un errore d’inesperienza. Mi è piaciuta la personalità di Musso, ma ho trovato triste vedere lo stadio Friuli al 97’ esultare per il vantaggio milanista».

Lorenzo Mosca, invece, affida ai social il suo pensiero: «La fortuna dell’Udinese è che ce ne sono altre ancora più penose... un campionato a 20 squadre permette a certe squadre di non retrocedere mai», mentre Marco Moratto scrive: «Ho visto una discreta Udinese, ma non si può commettere certe leggerezze quando si è in dieci a pochi secondi dalla fine...».

«Oltre alla carenza di organico in attacco – dichiara Paolo Rinaldi –, che fino a gennaio sarà determinante e per la quale la società è senza scuse, l’unica cosa che imputo all'allenatore è la condizione fisica che non mi pare ottimale: nei minuti finali siamo calanti». Poi c’è chi, come Gabriele Nardini, la butta sull’ironia: «PagatOpoku... E si vedono i risultati», e chi come Clément Bon vede la parte positiva della faccenda: «Non abbiamo giocato male, faremo meglio la prossima volta».

«Il primo tempo ha giocato bene l’Udinese – è il pensiero anche di Natale Felice –, ma non ha finalizzato le occasioni avute. Nel secondo tempo, come era prevedibile, è calata fisicamente e ha lasciato giocare di più il Milan. Il pareggio era più che giusto», e Mike Flyer aggiunge fiducioso: «Il giocattolo è buono e la squadra stavolta c’è. Forse non la si doveva affidare a un giovane esordiente, per giunta straniero, che continua a dare la colpa al calendario. Date questa squadra in mano a un Pioli o un Montella, e si potrebbe puntare alla zona Europa. Lo dico oggi che sembra fantascienza». 

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