Totò, anche un infortunio sulla strada per il Chievo

UDINE. Sabato scorso ha steso il Carpi segnando il gol decisivo, un regalo ideale in vista dei 37 anni compiuti questo martedì. E per l’occasione Sergio Pellissier ha parlato della sua voglia ancora intatta di giocare e segnare, arrivando ad abbracciare idealmente tutti quei “grandi vecchi” del calcio italiano che, come lui, devono fare i conti con la carta d’identità.
L'attaccante del Chievo ha difeso Luca Toni – messo in panca a Verona –, ha strizzato l'occhio a quel Francesco Totti risultato decisivo per la Roma, lunedì sera col Bologna, e più in generale ha richiamato allo spirito battagliero chi, come Di Natale, ha ancora i mezzi per rispondere “presente”. Non male come anticipo della sfida di domenica tra Udinese e Chievo, vero?
Peccato, invece, che Totò rischia di non rispondere a quella sfida, specie dopo quanto è accaduto ieri al Bruseschi, dove si è infortunato alla coscia destra provando una serie di calci di punizione, nell’ennesima seduta differenziata delle ultime settimane.
Erano passate da poco le 16 quando Di Natale si è bloccato di colpo, restando rigido sul tronco in attesa del dottor Tenore, puntualmente arrivato in suo soccorso. Di lì a poco si è deciso per l’interruzione dell’allenamento, col giocatore che ha fatto immediato rientro negli spogliatoi, trasportato sulla macchina elettrica con cui gli atleti vengono condotti sui campi.
Le prime notizie parlano di affaticamento muscolare, ma la diagnosi che conta arriverà solo dai referti degli esami strumentali a cui Totò sarà sottoposto oggi. Nell’attesa, va detto che la presenza di Di Natale per domenica sarebbe stata ugualmente in dubbio, considerata la scelta del giocatore di allenarsi ancora a parte e non col resto dei compagni, così come De Canio gli aveva invece richiesto.
Come noto, è per questo motivo che Di Natale non è stato convocato con Napoli e Samp, il segnale diuna frattura non ancora ricomposta che lascia presagire un futuro lontano da Udine, con Dubai e Usa come mete futuribili, sulla scorta delle parole rilasciate in settimana dal suo procuratore, Bruno Carpeggiani.
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