Totò: ripetere l’andata, però senza errori al tiro

«Nulla possiamo sbagliare, ma se giochiamo da Udinese passiamo il turno: altro grande traguardo»

LIBEREC. Servono gol, tanti. All’Udinese il sinonimo di gol è lui, Totò Di Natale. Nelle ultime quattro stagioni ne ha segnati più di cento. Stasera Guidolin gliene chiede almeno uno, meglio due, a patto che poi il suo gemello Muriel o qualche altro bianconero di buona volontà abbia la mira felice.

Mica come all’andata quando tra pali (tre), conclusioni sbilenche e miracoli del portiere ceco, lo Slovan fu graziato dai bianconeri. «Eh già – annuisce Totò –, stavolta non possiamo sbagliare proprio niente. Ma sono convinto che, se l’Udinese fa l’Udinese, può farcela a passare il turno».

Il capitano nella gara d’andata non è stato brillantissimo e nella ripresa è stato un po’ frenato dalla ferita rimediata alla testa che l’ha costretto a giocare con il turbante. «Cinque punti in una partita non li avevo mai fatti – riesce a scherzare Totò –. Personalmente sto migliorando a livello fisico. Io e la squadra siamo qui per fare una grande partita contro un avversario di tutto rispetto, che all’andata è stato bravo e fortunato a segnare tre gol facendo quattro tiri in porta».

Il risultato della partita d’andata l’Udinese se l’è trascinato anche domenica scorsa all’Olimpico contro la Lazio, quando i bianconeri hanno regalato il primo tempo. La cosa non è piaciuta a patron Gianpaolo Pozzo che, a fine partita, avrebbe alzato la voce negli spogliatoi.

Totò nega e ci stupiremmo del contrario. «La società – spiega – ci è stata vicina in questi giorni, perché è consapevole che il momento è importante. Il segreto sarà quello di ripetere a livello di gioco la gara d’andata limitando gli errori in fase conclusiva».

Anche lui come Guidolin difende Kelava: «La difesa parte dall’attacco, si vince e si perde sempre tutti assieme. Lui è un portiere giovane, all’inizio c’erano dubbi anche su Handanovic e Brkic, che poi si sono dimostrati dei grandi portieri».

A Liberec si respira un’atmosfera elettrica, lo stadio Nisy sarà tutto esaurito. «In campo si va in 11 contro 11 non dobbiamo temere nulla – replica Totò – in tre anni abbiamo raggiunto grandi traguardi e proveremo a centrarne un altro». (m.m.)

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