Troppi infortuni, l’infermeria piena rallenta la corsa dell’Udinese
Assembramento nell’infermeria bianconera, i guai muscolari sono la spia di un problema al quale va trovata una soluzione
C’è un rischio assembramento da evitare in casa Udinese, e non è certo quello della corsa ai regali natalizi, anche se in fondo il tema è correlato visto che le assenze per infortunio possono rappresentare una vera e propria confezione regalo con tanto di fiocco da far scartare all’avversario.
Fuor di metafora, il Napoli si è trovato di fronte una Zebretta senza il suo portiere titolare Maduka Okoye, la mezzala più performante, Martin Payero, e quel Keinan Davis in attacco che nelle quattro precedenti partite prima di Monza era riuscito a sovvertire la gerarchia della titolarità, strappandola a Lorenzo Lucca.
In più, dalla panchina Kosta Runjaic non ha potuto avvalersi di Oier Zarraga quando ha perso Sandi Lovric per infortunio al 32’ del primo tempo.
Eccola qui la ressa da evitare, l’assembramento di una serie di infortuni in contemporanea che senza dubbio ha penalizzato l’Udinese, andando a toglierle progressivamente forza e qualità sia nelle scelte iniziali che nelle rotazioni.
D’accordo, si potrà obiettare che i veri regali l’Udinese li ha confezionati in occasione dei tre gol concessi al Napoli per via centrale con una fase difensiva imbarazzante, e su questo non ci sono dubbi, ma le attenuanti vanno comunque concesse. Tuttavia, l’importante è che non si arrivi agli alibi rovesciando un problema che va invece sondato alla radice, perché quelle che sembrano delle coincidenze potrebbero invece nascondere dell’altro.
A parte il polso di Okoye, che per almeno i prossimi due mesi resterà ai box, Zarraga, Davis e Lovric hanno rimediato degli infortuni muscolari in serie nel breve giro di pochi giorni, e per loro l’anno è finito.
Potrebbe essere la spia di un problema (carico di lavoro?) a cui lo staff tecnico deve trovare soluzione nella speranza che la malasorte non porti all’emergenza con altri casi. Ampliando l’analisi, fino alla 16ª giornata il fascicolo infortuni ha presentato un conto di 14 giocatori coinvolti infortunati, per un totale di 53 partite saltate, con Sanchez a fare la parte del leone (15) a causa della lesione al gemello.
Giusto per fare un paragone, la scorsa stagione, e allo stesso punto del campionato (16ª giornata), l’Udinese contava tredici infortunati per un monte di partite saltate complessivo pari a 119. Quelle sì che erano cifre da alibi, con Davis, Brenner, Deulofeu e Ebosse lungodegenti cronici.
Fino a oggi, invece, a parte Alexis Sanchez, tornato in panchina sabato, non si sono registrate assenze gravose. D’accordo, c’è stato il soleo di Thomas Kristensen che lo ha messo fuori in sei delle sette giornate di assenza, e c’è stata l’infrazione alla costola di Florian Thauvin che non è stato più lo stesso dopo averne saltate tre con Lecce, Milan e Cagliari, prima di rientrare a Venezia nel finale, ma per il resto sono stati infortuni assorbiti dalle rotazioni.
L’uomo che più è mancato è stato Payero, finito ko prima per la botta alla caviglia e poi per l’elongazione del collaterale medial. L’argentino sarà il primo a rientrare, forse a Firenze.
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