Trost meglio di Simeoni e Bevilacqua a 20 anni

PORDENONE. Alessia Trost è tornata da Mosca, ma è subito ripartita: giovedì sarà al Dn Galan di Stoccolma, meeting della Diamond League. Sempre clima internazionale, il suo: perché la pordenonese, nonostante il 7º posto dei Mondiali, ha lo spessore delle grandi azzurre.
A 20 anni, infatti, né Simeoni, né Bevilacqua e neppure Di Martino, saltavano quanto lei. Visto che il tris – chi più, chi meno – ha avuto una carriera “iridata”, si può dire che quella di Alessia potrebbe essere addirittura migliore.
Confronti. Avventurarsi nei confronti può fare anche male, si paragonano epoche e atlete diverse. Però è un esercizio che dà indicazioni utili. Per esempio, si scopre che, a 20 anni, Antonella Bevilacqua saltava solo 1,89: ben 11 centimetri meno della Trost. È già un primo segnale.
La pugliese, infatti, è stata la maggiore interprete della specialità degli anni ’90 partecipando a due olimpiadi e detenendo il record italiano indoor per 13 anni. Un primato, lo si ricordi, che aveva il “mito” Sara Simeoni. Ecco: anche rispetto alla veronese, Trost è in vantaggio.
Nel ’73, a 20 anni, l’oro olimpico non salì oltre 1,85. Altri tempi, altri metodi di allenamento: tutto vero. Sono passati tre decenni, ma intanto la Simeoni continua a dire che Alessia è la sua erede. Ci sarà un motivo?
Futuro. Il futuro della specialità è di Alessia. Anche a livello internazionale: gli anni a venire parleranno di un bel duello con la yankee Barret, 23 anni, 2,04 di personale e argento a Mosca. Le altre rivali sono già in parabola discendente, perlomeno di età. Beitia e Chicerova, bronzi in Russia, hanno rispettivamente 34 e 31 anni; Vlasic, assente a Mosca, ne ha 30 ma non si vede da 3 stagioni.
E nella categoria, potrebbe rientrare l’altra big, pure lei azzurra: Antonietta Di Martino. La campana ha 35 primavere, è assente da quasi due anni. Atleticamente è rinata più volte, e il confronto con Alessia è da dire: a 20 anni, Di Martino saltava solo 1,78. Vero, al tempo (1998) era un eptatleta, l’alto avrebbe preso in considerazione solo a inizio anni 2000.
Il consiglio. A Mosca c’era un altro friulano, saltatore in alto: Alessandro Talotti, ora anche consigliere federale. «Il futuro è di Alessia – dice l’udinese -: questo mondiale poteva andare meglio, ma bisogna darle tempo». I confronti danno ragione alla pordenonese: «Sono dati importanti – spiega – che vanno tenuti in considerazione».
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