Trost meglio di Simeoni e Bevilacqua a 20 anni

É quanto emerge dal confronto dei risultati ottenuti dalle tre campionesse in età giovanile
epa03828551 Alessia Trost of Italy reacts after an attempt in the women's High Jump final at the 14th IAAF World Championships at Luzhniki stadium in Moscow, Russia, 17 August 2013. EPA/ROBERT GHEMENT
epa03828551 Alessia Trost of Italy reacts after an attempt in the women's High Jump final at the 14th IAAF World Championships at Luzhniki stadium in Moscow, Russia, 17 August 2013. EPA/ROBERT GHEMENT

PORDENONE. Alessia Trost è tornata da Mosca, ma è subito ripartita: giovedì sarà al Dn Galan di Stoccolma, meeting della Diamond League. Sempre clima internazionale, il suo: perché la pordenonese, nonostante il 7º posto dei Mondiali, ha lo spessore delle grandi azzurre.

A 20 anni, infatti, né Simeoni, né Bevilacqua e neppure Di Martino, saltavano quanto lei. Visto che il tris – chi più, chi meno – ha avuto una carriera “iridata”, si può dire che quella di Alessia potrebbe essere addirittura migliore.

Confronti. Avventurarsi nei confronti può fare anche male, si paragonano epoche e atlete diverse. Però è un esercizio che dà indicazioni utili. Per esempio, si scopre che, a 20 anni, Antonella Bevilacqua saltava solo 1,89: ben 11 centimetri meno della Trost. È già un primo segnale.

La pugliese, infatti, è stata la maggiore interprete della specialità degli anni ’90 partecipando a due olimpiadi e detenendo il record italiano indoor per 13 anni. Un primato, lo si ricordi, che aveva il “mito” Sara Simeoni. Ecco: anche rispetto alla veronese, Trost è in vantaggio.

Nel ’73, a 20 anni, l’oro olimpico non salì oltre 1,85. Altri tempi, altri metodi di allenamento: tutto vero. Sono passati tre decenni, ma intanto la Simeoni continua a dire che Alessia è la sua erede. Ci sarà un motivo?

Futuro. Il futuro della specialità è di Alessia. Anche a livello internazionale: gli anni a venire parleranno di un bel duello con la yankee Barret, 23 anni, 2,04 di personale e argento a Mosca. Le altre rivali sono già in parabola discendente, perlomeno di età. Beitia e Chicerova, bronzi in Russia, hanno rispettivamente 34 e 31 anni; Vlasic, assente a Mosca, ne ha 30 ma non si vede da 3 stagioni.

E nella categoria, potrebbe rientrare l’altra big, pure lei azzurra: Antonietta Di Martino. La campana ha 35 primavere, è assente da quasi due anni. Atleticamente è rinata più volte, e il confronto con Alessia è da dire: a 20 anni, Di Martino saltava solo 1,78. Vero, al tempo (1998) era un eptatleta, l’alto avrebbe preso in considerazione solo a inizio anni 2000.

Il consiglio. A Mosca c’era un altro friulano, saltatore in alto: Alessandro Talotti, ora anche consigliere federale. «Il futuro è di Alessia – dice l’udinese -: questo mondiale poteva andare meglio, ma bisogna darle tempo». I confronti danno ragione alla pordenonese: «Sono dati importanti – spiega – che vanno tenuti in considerazione».

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