Tudor vuole rilanciare il suo pupillo Balic rigenerato dal prestito al Fortuna Sittard

Il croato ha chiesto espressamente di far rientrare il connazionale  In Olanda l’ex gioiellino dell’Hajduk si è ritagliato un ruolo importante 

IL RITORNO



Non sarà come la famosa telefonata che “ti salvava la vita”, in quello spot ormai datato, ma anche un allenatore può cambiartela, specie se è lo stesso che ti conosce da quando eri ragazzino, che ti ha fatto esordire a 17 anni e adesso ti richiama per dirti che farai parte del suo progetto per la nuova Udinese. Facile intuire che la telefonata sia partita da Igor Tudor – e non da Massimo Lopez, l’attore dello spot – con Andrjia Balic al ricevitore, entusiasta di parlare la stessa lingua e di sapere che da luglio tornerà in bianconero dopo il fruttuoso prestito in Olanda, al Fortuna Sittard dove ha trovato un altro allenatore a cui essere grato, Renè Eijer, che gli ha dato continuità (13 presenze per complessivi 827 minuti), utilizzandolo in ben quattro diversi ruoli.

A una prima analisi superficiale si potrebbe pensare al classico giocatore di difficile collocazione, quello che non sai dove mettere, ma guardandone l’impiego secondo la filosofia calcistica olandese, dove fin dalla più tenera età i ragazzini provano tutti i ruoli (scuola Ajax), si può dire che Balic ne sia uscito arricchito.

Nel Fortuna, che per un punto ha mantenuto la Eredivise anche la prossima stagione, Balic ha giocato inizialmente mezzala nel centrocampo a tre (nel 4-3-3), poi ha fatto uno dei due centrali davanti la difesa nel 4-2-3-1 e nel finale di stagione si è alzato per fare il trequartista centrale nei tre dietro alla punta, posizione da cui ha messo a segno un bel gol di sinistro contro l’Utrecht, con inserimento centrale a rimorchio, segnando una rete decisiva ai fini della salvezza, alla terz’ultima giornata. Una partita l’ha giocata anche da esterno offensivo, ma soprattutto ha trovato continuità di rendimento trovando il campo 10 volte da titolare e tre da subentrato, con sole tre esclusioni.

Non male per un giocatore che era decisamente uscito dal giro bianconero (tre sole presenze con Velazquez e un paio con Nicola), con un inizio stagione tormentato anche dagli infortuni muscolari e un prestito sfiorato al Crotone a gennaio, prima del rilancio olandese che lo ha rigenerato e che ora, si spera, gli permetterà di presentarsi anche con una diversa veste agli occhi del suo “maestro”, quel Tudor che lo fece esordire a soli 17 anni nel derby di Spalato e che, successivamente dal Bosforo, aveva fatto un sondaggio per Balic, da allenatore del Galatasaray. Come non ricordare poi il ruolo da trequartista affidatogli a Benevento, alla prima uscita di Tudor l’anno scorso, quando c’era da spezzare la serie di 11 ko di fila?

Insomma, se c’è un tecnico che può rilanciare Balic in Italia, questo è Tudor, a patto però che il classe ’97, con contratto in scadenza a giugno 2020, non si lamenti se comincerà in panchina alle spalle dei vari Barak, Jajalo o Mandragora. La mancanza di fiducia avuta finora dai vari Colantuono, De Canio e Iachini, con Delneri che lo utilizzò solo 7 volte, appartiene ormai al passato e non può più essere interpretato come un alibi sulle mancate attese.

Con 22 anni da compiere il prossimo 11 agosto e con un allenatore-maestro come Tudor, che lo chiesto espressamente a Pozzo nel sottoscrivere il nuovo contratto, il suo futuro all’Udinese è ancora tutto da scrivere.—



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