L’Apu ruggisce: la Fortitudo si arrende e il sogno promozione continua
Dopo un inizio complicato, Udine domina con le triple di Alibegovic e chiude con una vittoria fondamentale per la Serie A

Il ruggito dell’Old Wild West, contro una Fortitudo fortissima, che aveva iniziato la partita alla grande e non si è arresa nemmeno quando è finita sotto una gragnuola di triple di un fantascientifico Alibegovic da 29 punti. E con Rimini che aveva dilagato ad Avellino portandosi a due punti.
Prima che una squadra forte Udine è un gruppo di giocatori veri. Che hanno dimostrato ancora una volta, in un Carnera-bolgia, di volere fortissimamente (e meritarsi) la serie A vince do la partita praticamente due volte. La corsa continua, già mercoledì a Milano. Semplicemente una partita alla volta.
Pronti via e le due tifoserie si trovano d’accordo solo nel nome di Stefano Capitanio, detto Roccia, anima della tifoseria bianconera recentemente scomparsa. Addirittura scambio di striscioni, cori, poi via al rosario degli insulti reciproci. I 200 tifosi della Effe sono rumorosissimi, ma la scena è tutta per quelli friulani. Sì, al Carnera c’è l’aria frizzante delle occasioni speciali e la Fortitudo sulla strada del sogno promozione è un ostacolo bello alto. Se ce ne fosse bisogno arriva subito una conferma, tre triple di fila e un canestro di Bolpin, 11-3. Partenza in salitissima, l’intensità degli ospiti è pari a quella che hanno a Bologna. Segna tutto la Effe, l’ex Mian (subito tre falli però) è chirurgico. L’Apu avrebbe bisogno di una scintilla, mentre Rimini, come era prevedibile, pasteggia a caviale e champagne ad Avellino.
Eccola: due triple da 8 metri di capitan Alibegovic, il più ispirato col papà rivale in parterre. “Forza Udine”, canta il palazzo. Il gol di Arnautovic a San Siro contro l’Udinese? Nessuno stacca gli occhi dal parquet. Nemmeno al raddoppio di Frattesi. Questione di traguardi. Fine primo quarto: 19-24 per gli ospiti. L’Apu deve anche attaccare il ferro, specie se il tiro da fuori non entra. Quando lo fa con Pullazi e Bruttini la partita cambia. Canestro e fallo su tiro da tre di Caroti il pretoriano di Vertemati, tecnico a Caja, quarto di Gabriel. Pandemonio: 35-31. Sorpasso effimero, però, perchè le triple non entrano (in particolare Da Ros 0 su 5 e “battezzato” dalla Effe). Fantinelli illumina e Freeman fa molto male sotto le plance.
Intervallo: 41-44, e quella sensazione che l’Apu non riesca a prendere in mano la partita, specie in difesa, 44 punti per la Effe sono tanti. Si riparte e l’Apu la partita non la prende in mano, la azzanna.
Hickey e Alibegovic, tre triple in fila, provano a dare una bella spallata alla partita. Udine ha un signor capitano, l’aveva fatto con Cantù, l’ha rifatto. È un uomo in missione, vuole rifare quel che ha fatto il padre 25 anni fa. Parziale di 13-2 con una tripla di Da Ros (55-46). È fondamentale Teo per aprire il campo. Fondamentale. Come Hickey. Ora sì che l’Apu ha in mano il ritmo del match, in campo e in difesa. La Effe è li, non molla, ma vai tu a pareggiare l’intensità di Udine.
“La gente come noi non molla mai”, canta il Carnera. “Artiglio Caja” si mette a zona, settima tripla di Alibegovic e quella di Pullazi. Tanti saluti: 63-51°, 4’ dalla fine del quarto. Rivoltata la partita come un calzino. Ottava tripla del figlio di Teo e Lejla. Mostruoso. Un’altra di Pullazi. Fine terzo quarto 69-55, con anche Pepe che si rende utile con un paio di cose buone. Parziale di 28-11, 13 su 37 da tre con Mirza 8 su 13.
L’Apu forse pensa sia fatta, invece finisce nel baratro: 15-0 Fortitudo: incredibile. è paura di vincere? Chissà; 69-70 a 5’ dalla fine. Incredibile.
Ma poi: tripla di Da Ros, vitale, anche con una enciclopedica difesa su Freeman. Tripla di Ambrosin: 75-70 a 2’ dalla fine. Canestro e fallo dell’alieno Mirza: 78-72 a 1’30”. Chi la chiude? Da Ros, splendido, con una tripla allo scadere dei 24”, lui che nel primo quarto era stato lasciato tirare tanto sbagliava sempre. Finisce 81-71. E la serie A è ancor più vicina. “Salutate la capolista”,cantano a Udine. E che capolista.
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