Udine, la camera d’hotel dove morì Astori è diventata un magazzino

Il viola Biraghi in ritiro con la Nazionale Là di Moret dove morì il suo compagno di squadra. I titolari dell'albergo hanno deciso di trasformare la “stanza maledetta”
Flowers and banners in memory of Fiorentina's deceased captain Davide Astori outside the hotel where he dead in Udine, Italy, 04 March 2018. The 31-year-old Fiorentina player Astori was found dead in a hotel room ahead of his team's Italian Serie A match against Udinese..ANSA/STEFANO LANCIA
Flowers and banners in memory of Fiorentina's deceased captain Davide Astori outside the hotel where he dead in Udine, Italy, 04 March 2018. The 31-year-old Fiorentina player Astori was found dead in a hotel room ahead of his team's Italian Serie A match against Udinese..ANSA/STEFANO LANCIA

UDINE. L’hanno chiusa per sempre quella stanza diventata maledetta il 4 marzo 2018, là dove fu rinvenuto il corpo senza vita di Davide Astori, capitano della Fiorentina e volto pulito di quella Nazionale che venerdì 22 marzo rimetterà piede a Là di Moret, da sempre il ritiro preferito in Friuli per i grandi club che vengono a giocare a Udine.

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Italian defender Davide Astori during a press conference, Coverciano, Florence, 7 September 2014. ANSA/ MAURIZIO DEGL'INNOCENTI

Sì, l’hanno chiusa, trasformandola in magazzino, perché da allora non c’è stata squadra o comitiva che non chiedesse informazioni a riguardo, palesando anche un certo imbarazzo, se non proprio inquietudine, alla possibilità di vedersela assegnata.

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Udine 3 Marzo 2019. Calcio Serie A. Udinese-Bologna. © Foto Petrussi

«Così abbiamo deciso di chiuderla per sempre, ricavandone un magazzino, un ripostiglio che passa quasi inosservato».

A parlarne è Edoardo Marini, figlio di Franco, ancora molto sensibile al ricordo che ha segnato la storia del loro locale.

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Sono loro a gestire da anni il prestigioso hotel, quello che oggi accoglierà la Nazionale in cui ci sarà stasera anche il fiorentino Cristiano Biraghi, naturalmente il più esposto al ricordo di quella domenica in cui il suo compagno fu portato via, senza possibilità di salutare, sorpreso nel sonno da una fibrillazione ventricolare da cardiomiopatia aritmogena, la stessa malattia silenziosa e difficile, se non impossibile da diagnosticare mediante gli esami strumentali dei medici sportivi, che ha già fatto compiangere altri sportivi.

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«Udine per me, come per i miei compagni della Fiorentina, suscita ricordi negativi perché pensiamo a Davide Astori e a quello che è successo», aveva dichiarato appena un paio di giorni fa Biraghi, che prendendo alloggio stasera non avrà neanche modo di passare vicino a quella stanza.

Alla Nazionale, infatti, la direzione ha riservato un piano diverso, in modo che nessuno degli azzurri possa attraversare lo stesso corridoio fatto per l’ultima volta da Astori la notte del 3 marzo, quando il capitano andò a coricarsi al termine della solita serata di vigilia vissuta tra compagni, dopo la chiacchierata spesa fino alle 23 con Thereau.

La mattina seguente fu il medico della Fiorentina a scoprire il decesso. Udinese e Fiorentina non giocarono quel 4 marzo e fin dal ritorno in Friuli, per il recupero disputato lo scorso aprile e per la recente sfida del 3 febbraio, la società viola ha comprensibilmente cambiato sede del ritiro udinese, scegliendo l’Astoria di Udine.

Il tutto, ricordando che a un anno di distanza due medici degli ospedali di Firenze e Cagliari sono indagati con l’accusa di omicidio colposo. I due si sarebbero occupati dell’autorizzazione per l’idoneità sportiva di Astori che aveva evidenziato delle extrasistoli ventricolari negli elettrocardiogrammi effettuati nel 2016 e 2017. —


 

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