Per l’Udinese è già Natale: gol di Lucca e magia di Thauvin, Fiorentina battuta
A Firenze la Viola va subito in vantaggio con un rigore di Kean procurato da Sottil, nella ripresa i bianconeri la ribaltano e salgono a quota 23 punti

Un regalo a testa tra Udinese e Fiorentina, la differenza è tutta nel sinistro capolavoro di Thauvin. La Zebretta si prende i secondi tre punti di fila in trasferta e sale a quota 23 punti, staccandosi dalle tre inseguitrici più vicine, Roma, Empoli e Torino, la prossima avversaria nell’ultimo turno dell’anno.

La lente d’ingrandimento si è subito posata sulle due difese. Al centro di quella bianconera non c’è Jaka Bijol, vittima di un lieve affaticamento muscolare che ha consigliato di non correre rischi: dentro Kabasele con Kristensen sul fianco destro e Touré su quello sinistro. È proprio il belga a incollarsi a Kean che recita da centravanti in casa viola con Colpani, Beltran e Sottil alle spalle, pronti a inserirsi. Sull’altro fronte Lucca e Comuzzo, il classe 2005 di San Daniele, duellano sui palloni che l’Udinese alza subito per saltare il centrocampo della Fiorentina.
Potrebbe essere una buona idea, peccato che la concentrazione non è una qualità dei centrali bianconeri. Quante volte in questa stagione hanno commesso un errore fatale alla prima occasione all’inizio dei due tempi? Touré contro l’Inter e il Genoa, Kristensen nella ripresa di Monza e a Firenze, dopo cinque minuti, quando ha lasciando che il figlio d’arte Riccardo Sottil agganciasse il pallone per poi affondare un intervento sciagurato senza neppure vedere il pallone.

Solo l’arbitro Marcenaro non vede il fallo, fa cenno all’attaccante viola di proseguire e, sulle successive proteste, lo ammonisce mentre lo stadio Franchi insorge. Il collegamento con la sala Var di Lissone, dove c’è in plancia di comando il leccese Pezzuto, è rovente. Richiamato all’on field review assegna il rigore che Kean trasforma. Una botta al morale.
Il 3-5-2 di Runjaic pareva creato più che altro per le ripartenze col recuperato Lovric subito in campo da mezzala destra. La Viola così decide di concedere spazio all’Udinese che non produce molto, ma si tratta di un errore psicologico, visto che la Zebretta, dopo essere finita sotto un treno, ha il tempo per rimettersi in piedi. Pericoli? Pochi, solo un colpo di testa di Touré intercettato con braccio da Gosens per il quale Marcenaro – non esattamente un occhio di falco – richiede una rivisitazione Var che non segnala un possibile rigore.

Nell’intervallo mister Kosta sostituisce Touré con Abankwah, ma è soprattutto l’atteggiamento a cambiare.
L’Udinese azzarda anche il pressing alto e dopo pochissimi minuti raccogliere i frutti: un disimpegno facile facile di Ranieri finisce sul petto di Ekkelenkamp e da lì sul piede di Lucca che pareggia.
Dopo un paio di giri di lancette il pallone rimbalza nell’area viola, Lucca lo controlla e propone una rovesciata che si stampa sul palo. La Fiorentina è in bambola: il colpo del ko capita sul sinistro di Thauvin, dopo una ripartenza affidata a Lovric. Manca più di mezzora, ma l’Udinese è decisamente sul binario giusto, agevolata anche dalla girandola di cambi di Runjaic: dentro Atta, Bravo e Rui Modesto al posto di Ekkelenkamp, Thauvin ed Ehizibue.
Rischia di deragliare soltanto un paio di volte, tutte e due su un tiro da limite. Il primo di Kean, sul fondo. Il secondo di Ikoné, parato in modo strepitoso da Sava che si fa perdonare un’uscita a vuoto effettuata poco prima.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto