Lucca, gol e gioia solitaria a Lecce: i compagni non esultano con lui, il vero vincitore è mister Runjaić
Il centravanti “ruba” il penalty a Thauvin, rigorista designato: segna ma nessun compagno esulta con lui e il tecnico, che non ha gradito il comportamento, lo sostituisce
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La qualità. Era un po’ che non si vedeva un’Udinese così. E al Via del Mare si è vista la differenza proprio di qualità tra il Lecce e i bianconeri, mai visti così quest’anno sicuri nel palleggio, capaci di controllare il gioco, produrre azioni.
Certo, dopo stagioni in cui ci si lamentava di mancanza di alternative e qualità per l’allenatore di turno, ora per Runjaic non è più così. Tra gli undici in campo e poi con cambi i bianconeri hanno dimostrato di essere una squadra di un altro livello rispetto ai salentini.
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Cosa sia cambiato dopo il pari con il Napoli non si sa, è chiaro che quella bella prestazione abbia regalato consapevolezza. Poi una classifica tranquilla ha invece chiaramente regalato tanta leggerezza nelle gambe e nella testa di Thauvin e soci.
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Ma la partita di Lecce, zero tiri in porta, per fortuna (o sfortuna vedete voi) verrà ricordata per l’episodio (non edificante) accaduto al 31’. Rigore mezzo inventato, per una volta, per l’Udinese, va detto, e Lucca inscena la gazzarra. Tiro io, si prende la palla, che era di Thauvin designato tiratore e vuole tirare. Ha gli attributi, come fece Iaquinta una domenica di fine 2001, segnando il rigore. Ma nessuno esultato con lui, cose mai viste. E Runjaic lo cambia. Sì, è Kosta il vero eroe di Lecce. Altro che
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