Udinese, contro l'Atalanta il centrocampo è da inventare

UDINE. Fuori tre. Non è un bell’andare se il “termometro” delle sconfitte di fila segna un preoccupante meno 5. Onde evitare che l’argomento del giorno in casa Udinese prenda la forma di un’espressione matematica, bisogna chiarire che Oddo ha saputo che saranno tre i centrocampisti che non avrà a disposizione per la trasferta di sabato a Bergamo, dove dovrebbe cercare di invertire la rotta, impresa complicata già con una formazione completa, visto che l’Atalanta è una delle realtà del campionato, per continuità di rendimento e per la voglia di timbrare il secondo passaporto di fila per le coppe europee.
Contro la Dea del calcio italiano invece non ci saranno lo squalificato Barak e gli infortunati Fofana e Behrami, in linea teorica il possibile nucleo centrale della mediana titolare, soprattutto adesso che Jankto viene visto anche come un possibile attaccante aggiunto.
Riflessione. È chiaro perciò che per i prossimi tre giorni il tecnico bianconero cercherà di valutare con attenzione le alternative che ha a disposizione, visto che anche i possibili elementi “arruolabili” per la trasferta in terra lombarda erano ieri, in alcuni casi, ancora sparsi per il mondo, complici gli impegni con le rispettive nazionali.
Con quelle tre assenze sul piatto della bilancia, per esempio, uno come Emil Hallfredsson diventa fondamentale per gli equilibri del centrocampo, ma l’islandese ha giocato durante l’ultima notte italiana a New York, contro il Perù, e sarà l’ultimo a mettersi di nuovo a disposizione al Bruseschi.
Ma anche Balic, il talentino croato che non è mai riuscito a ritagliarsi uno spazio importante, sarà importante sullo scacchiere bianconero in vista della gara allo stadio Atleti Azzurri.
Formula. Cosa farà Oddo per confrontarsi con il calcio fisico di Gasperini? Pescherà nel mazzo tutti i centrocampisti e gli proporrà riempiendo le caselle del 3-5-2? O si inventerà qualcosa?
Gli interrogativi sono all’ordine del giorno, quasi pressanti, considerando che l’Udinese non si può permettere di gettare la spugna così, a cuor leggero, dopo cinque sconfitte di fila e con un calendario denso (e non semplice) dopo Pasqua.
Piazzare Hallfredsson come perno centrale, con Balic e Jankto al fianco è forse la mossa più scontata, una formazione che potrebbe essere completata da Widmer a destra e Adnan a sinistra, così in difesa ci si potrebbe schierare a tre – soluzione provata anche nell’allenamento di ieri – con Larsen, Danilo e Samir a protezione della porta di Bizzarri. Resterebbero dunque i dubbi sull’attacco, anche se il tandem De Paul-Perica pare il più plausibile, valutando l’involuzione di Maxi Lopez.
Idee. Ma gli stessi uomini potrebbero permettere anche una svolta decisa, cambiando assetto tattico, una “strambata” direbbero gli appassionati della vela per descrivere una virata di poppa.
Un cambio là dietro: perché spalmare sul campo una difesa a 4 (Larsen, Danilo, Samir, Adnan) e una mediana “pari” (Widmer, Balic, Hallfredsson, Jankto) non sembrano azzardi clamorosi, considerando che avanti potrebbero agire sempre due punte e, in caso di difesa sulle barricate, l’inserimento di un giovanotto come lo svedese Svante Ingelsson, per esempio, permetterebbe a Oddo di disegnare sul campo un 4-5-1, pronto a diventare un 4-3-2-1. Il cosiddetto albero di Natale. Un modulo che il tecnico pescarese ha sempre amato e praticato.
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