Udinese, la Zebretta d’oro è di Silvestri: è il quinto portiere a vincere

Simone Narduzzi
Udine 9 Ottobre 2022. Calcio Serie A. Udinese- Atalanta. © Foto Petrussi
Udine 9 Ottobre 2022. Calcio Serie A. Udinese- Atalanta. © Foto Petrussi

Ama collezionare, il bianconero Marco Silvestri. Videogiochi, fumetti, carte… collezionabili per l’appunto. E, trofei, attestati di stima. Premi come quello assegnatogli in questi giorni dai tifosi dell’Associazione Udinese Club.

È l’estremo difensore emiliano, allora, il vincitore della Zebretta d’oro per l’anno oramai giunto al termine: sua la palma 2022 del prestigioso riconoscimento ideato da Messaggero Veneto insieme ad Auc, award giunto, pensate un po’, già alla sua edizione numero venti.

Un’edizione speciale, di conseguenza, e combattuta, rimasta in bilico sino all’ultima votazione. S’è giocato infatti la vetta col compagno di squadra Deulofeu, il “gatto” classe ‘91, bravo però ad artigliare, felino, quell’ultima preferenza utile a permettergli di spuntarla nel testa a testa finale. Quindici, dunque, le nomination ricevute a fronte delle quattordici incassate dallo spagnolo.

Quisquilie, un’inezia, sufficiente tuttavia a coronare il percorso compiuto dall’ex Verona sin dal suo arrivo in Friuli, nel luglio del 2021. Giunto a proteggere i pali lasciati incustoditi dal collega Musso, in breve Silvestri ha saputo incidere, cogliendo senza affanni l’eredità lasciatagli dall’argentino… Zebretta d’oro compresa: del 2019 l’imposizione dell’attuale guardiano dell’Atalanta.

Passa allora di guantone in guantone il premio, salvo incontrare, nel trasferimento, le mani del campione del mondo De Paul, vincitore nel 2020, e dell’ex capitano Nuytinck, eletto nel 2021.

Nella storia del riconoscimento, Silvestri è quindi il quinto giocatore in grado di riportare la Zebretta fra i pali dopo l’exploit datato 2005 del pioniere Morgan De Sanctis. In seguito, anche Samir Handanovic e Orestis Karnezis e Juan Musso riuscirono a fregiarsi del titolo (lo sloveno e il greco in due occasioni addirittura).

Entrambi riuscirono così a insidiare, seppur lievemente, il dominio incontrastato del record-man in quest’ambito: il cinque volte campione Antonio Di Natale.

Nell’albo d’oro del trofeo attribuito al miglior giocatore di ciascun anno solare, Totò è il più presente. Gli fanno compagnia altre glorie bianconere quali Nestor Sensini, primo vincitore del premio, nel 2003, e Dusan Basta (2013).

Per entrare a far parte del club, Silvestri ha dovuto sbaragliare una concorrenza agguerrita. Se infatti a una sola distanza da lui troviamo il “diez” Deulofeu, a seguire con dieci voti è il brasiliano Becao. Sette le nomine per capitan Pereyra, due quelle a favore del tedeschino Samardzic nonché dell’ex Molina, sul tetto del mondo qualche giorno fa in Qatar. Una preferenza per Walace; assente, a sorpresa, bomber Beto.

Nello stesso contesto, come da tradizione, i supporter affiliati all’Auc hanno assegnato il Balon d’aur, simbolica onorificenza data al miglior calciatore dell’anno a livello internazionale.

A spuntarla è stato Karim Benzema – già Pallone d’oro per France Football – a dispetto dei vari Haaland o Mbappé. E Messi? Soltanto due le menzioni: poche, dovute forse a una raccolta di nomination avvenuta poco prima del trionfo della “pulce” al Mondiale. —

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