Udinese, la Zebretta d’oro è di Silvestri: è il quinto portiere a vincere

Ama collezionare, il bianconero Marco Silvestri. Videogiochi, fumetti, carte… collezionabili per l’appunto. E, trofei, attestati di stima. Premi come quello assegnatogli in questi giorni dai tifosi dell’Associazione Udinese Club.
È l’estremo difensore emiliano, allora, il vincitore della Zebretta d’oro per l’anno oramai giunto al termine: sua la palma 2022 del prestigioso riconoscimento ideato da Messaggero Veneto insieme ad Auc, award giunto, pensate un po’, già alla sua edizione numero venti.
Un’edizione speciale, di conseguenza, e combattuta, rimasta in bilico sino all’ultima votazione. S’è giocato infatti la vetta col compagno di squadra Deulofeu, il “gatto” classe ‘91, bravo però ad artigliare, felino, quell’ultima preferenza utile a permettergli di spuntarla nel testa a testa finale. Quindici, dunque, le nomination ricevute a fronte delle quattordici incassate dallo spagnolo.
Quisquilie, un’inezia, sufficiente tuttavia a coronare il percorso compiuto dall’ex Verona sin dal suo arrivo in Friuli, nel luglio del 2021. Giunto a proteggere i pali lasciati incustoditi dal collega Musso, in breve Silvestri ha saputo incidere, cogliendo senza affanni l’eredità lasciatagli dall’argentino… Zebretta d’oro compresa: del 2019 l’imposizione dell’attuale guardiano dell’Atalanta.
Passa allora di guantone in guantone il premio, salvo incontrare, nel trasferimento, le mani del campione del mondo De Paul, vincitore nel 2020, e dell’ex capitano Nuytinck, eletto nel 2021.
Nella storia del riconoscimento, Silvestri è quindi il quinto giocatore in grado di riportare la Zebretta fra i pali dopo l’exploit datato 2005 del pioniere Morgan De Sanctis. In seguito, anche Samir Handanovic e Orestis Karnezis e Juan Musso riuscirono a fregiarsi del titolo (lo sloveno e il greco in due occasioni addirittura).
Entrambi riuscirono così a insidiare, seppur lievemente, il dominio incontrastato del record-man in quest’ambito: il cinque volte campione Antonio Di Natale.
Nell’albo d’oro del trofeo attribuito al miglior giocatore di ciascun anno solare, Totò è il più presente. Gli fanno compagnia altre glorie bianconere quali Nestor Sensini, primo vincitore del premio, nel 2003, e Dusan Basta (2013).
Per entrare a far parte del club, Silvestri ha dovuto sbaragliare una concorrenza agguerrita. Se infatti a una sola distanza da lui troviamo il “diez” Deulofeu, a seguire con dieci voti è il brasiliano Becao. Sette le nomine per capitan Pereyra, due quelle a favore del tedeschino Samardzic nonché dell’ex Molina, sul tetto del mondo qualche giorno fa in Qatar. Una preferenza per Walace; assente, a sorpresa, bomber Beto.
Nello stesso contesto, come da tradizione, i supporter affiliati all’Auc hanno assegnato il Balon d’aur, simbolica onorificenza data al miglior calciatore dell’anno a livello internazionale.
A spuntarla è stato Karim Benzema – già Pallone d’oro per France Football – a dispetto dei vari Haaland o Mbappé. E Messi? Soltanto due le menzioni: poche, dovute forse a una raccolta di nomination avvenuta poco prima del trionfo della “pulce” al Mondiale. —
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