«Udinese, lo Slovan non molla mai»
UDINE. Scusi Rambaudi, che partita sarà? La sfera di cristallo è nelle mani dell’ex giocatore di Foggia, Atalanta e Lazio, commentatore tecnico di Mediaset Premium che sarà in tribuna al Rocco di Trieste per sottolineare in diretta tv le svolte tattiche del match di domani, contro lo Slovan.
“Zemaniano” sul campo, nel corso della propria carriera Rambaudi ha incrociato anche Guidolin, quando era a Bergamo: «Vedrete che l’Udinese non farà fatica a comprendere le difficoltà di questo play-off di Europa League se seguirà il suo allenatore», sottolinea subito, dopo aver chiarito che quella di Liberec non è una squadra da sottovalutare.
Rambaudi, li conosce i cechi, ha avuto la possibilità di seguirli?
«Ho guardato la partita contro lo Zurigo e vi dico che lo Slovan ha una dote: non molla mai. Contro gli svizzeri ha saputo resistere, ha stretto i denti in difesa e poi ha sfruttato le occasioni che sono capitate a tiro».
Da queste parole pare di capire che si tratta di un complesso che ama chiudersi per poi ripartire in velocità.
«È la qualità migliore che hanno. Quella delle ripartenze. Anche se mi pare di aver colto delle difficoltà nella fase di non possesso palla. Mi spiego: non tutti gli elementi sembrano abili quando la squadra avversaria esercita una certa pressione nella metà campo d’attacco. Una cosa che l’Udinese può fare benissimo, visto che la considero superiore dal punto di vista tecnico».
Quale è invece il punto di forza dello Slovan?
«Credo le fasce laterali. Là possono contare su giocatori dotati di forza fisica e velocità: il più pericoloso sembra essere quello a destra, Frydek che ha segnato un gol e ne ha propiziato un altro proprio contro lo Zurigo».
Quale è il modulo che utilizza la squadra di Silhavy?
«Con gli svizzeri ho visto sul campo un 4-1-4-1 piuttosto coperto. Hanno sistemato il ghanese Sackey davanti alla difesa, mentre in ottica di costruzione del gioco l’elemento più interessante è senza dubbio l’ucraino Rybalka, capace di segnare e di dialogare con l’unica punta, Rabusic».
Insomma, un’avversaria compatta, estremamente bilanciata sotto il profilo tattico.
«Sì, ma non è una squadra imbattibile. L’Udinese che conosco io ha le armi adeguate per superare il turno».
Si riferisce a Totò?
«Di Natale è un campione. Non è facile realizzare i gol che ha fatto lui con la maglia dell’Udinese, dove il talento non manca mai, ma il progetto ti impone sempre di ripartire da capo».
Insomma, deciderà come spesso succede il capitano...
«Può essere. Ma io vedo bene anche Muriel, un attaccante che in prospettiva è davvero interessante e che può essere arrivato alla stagione della definitiva consacrazione».
Per Rambaudi sarà dunque un’Udinese a trazione anteriore.
«Mi aspetto di vedere una squadra equilibrata, come sa fare Guidolin: lui è un maestro quando si tratta di assegnare un ruolo ai propri giocatori».
L’incognita?
«Forse la condizione fisica: lo Slovan ha già cinque giornate di campionato nelle gambe».
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