Udinese, nuovo stadio Friuli: ecco i soldi del Credito Sportivo

La firma a Roma: arrivano i milioni per finanziare la ristrutturazione dell’impianto. Pozzo, soddisfatto, ribadisce: «Questo è il nostro scudetto» Una maglia di Di Natale in omaggio ai dirigenti dell’Istituto

ROMA. Insieme per dare forma al futuro. Questo lo slogan dell’accordo firmato oggi da Udinese e Istituto per il Credito Sportivo per il finanziamento del nuovo stadio Friuli, un progetto destinato a concludersi entro l’inizio della stagione 2014/15. L’intesa è stata sottoscritta a Roma, nella sede dell’Istituto per il Credito Sportivo, dai commissari straordinari della banca dello sport Marcello Clarich e Paolo D’Alessio, dal presidente dell’Udinese Gianpaolo Pozzo, dal vicepresidente Stefano Campoccia e dal responsabile amministrativo del club Alberto Rigotto: il nuovo Friuli costerà complessivamente 40 milioni, 20 dei quali finanziati dall’Istituto attraverso questo accordo.

«Questo è il nostro scudetto - ha dichiarato Pozzo - : lo stadio è la casa di una società di calcio. Portare a termine questo progetto non è stato facile, al contrario è stata una “Via Crucis” lunghissima, perchè la burocrazia italiana è terribile. Ma alla fine siamo arrivati in fondo e devo ringraziare il Comune, che ci ha lasciato l’impianto con una scelta lungimirante liberandosi di un costo gravoso per la manutenzione, e il Credito Sportivo, importante consulente e ora finanziatore del nuovo Friuli».

La struttura in costruzione prevede 25.144 posti a sedere, totalmente coperti e a ridosso del campo per favorire una visibilità ottima, in una nuova tipologia d’impianto simile a un anfiteatro, capace di ospitare spettacoli e celebrazione di eventi sportivi, comfort e illuminazione all’avanguardia.

«Con questo progetto – ha sottolineato il commissario D’Alessio, omaggiato da Pozzo con la maglia ufficiale del capitano dell’Udinese Antonio Di Natale - abbiamo mostrato come si può realizzare un campo di calcio. Il nuovo Friuli costituisce sicuramente un esempio per tutti, è un modello da seguire».

Un concetto ribadito da Clarich: «Juventus e Udinese hanno costruito impianti innovativi anche senza l’aiuto della legge sugli stadi – ha spiegato il commissario straordinario del Credito Sportivo – : questo dimostra che si può comunque arrivare al traguardo. Le grandi operazioni, come quella del nuovo Friuli, danno immagine all’istituto, ma sono anche il segno importante dell’importanza della collaborazione tra le varie istituzioni».

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