Udinese, oltre alla solita beffa c’è anche la figuraccia: partita sospesa cinque minuti per insulti razzisti, il Milan vince nel recupero

I bianconeri gettano tutto alle ortiche nei minuti finali anche contro il Diavolo: per colpa di pochi tifosi il Friuli subisce l’onta della sospensione della gara per gli “ululati” al portiere rossonero Maignan

Pietro Oleotto
Noah Okafor (a sinistra) firma al 93' il gol della vittoria del Milan sull'Udinese
Noah Okafor (a sinistra) firma al 93' il gol della vittoria del Milan sull'Udinese

UDINE. Sconfitta e figuraccia. Sull’ennesima emorragia di punti nei minuti finali per l’Udinese stavolta c’è appiccicata un’etichetta che l’intero Stadio Friuli - Bluenergy Stadium non meritava e che invece sarà riproposta in ogni angolo del mondo per colpa di pochi sciocchi “non tifosi” che ai piedi della Curva Nord hanno provocato, con i loro insulti razzisti ai danni del portiere del Milan, Mike Maignan, la sospensione della partita per cinque minuti.

Da una parte la fuga da scudetto da tamponare, dall’altra il fiato su collo della zona retrocessione. È una stata una sfida tiratissima, quella di ieri sera ai Rizzi. Il Milan parte a manetta e l’accelerata iniziale è da cilindrata regina, non solo per la presenza del tridente composto da Pulisic, Giroud e Leao. Un attacco da Champions, per un posto tra i primi quattro, quelli che portano nell’Europa dei grandi. «Motocicletta, 10 hp».

Il Diavolo è così all’inizio, sembra quella vecchia canzone del grande Lucio Battisti, la Zebretta si chiude a riccio. Una, due, tre volte nella mezz’ora d’avvio.

Poco prima, sfruttando la pausa dettata da una punizione in fase offensiva dei rossoneri, il primo segnale: qualcosa sta succedendo ai piedi della Curva Nord, il cuore del tifo bianconero, dove Mike Maignan difende la porta del Milan. L’estremo difensore francese raggiunge l’arbitro Fabio Maresca. Il dialogo tra i due è breve: Maignan agita le braccia, sembra mimare i gesti della scimmia. Il direttore di gara lo rassicura e lo invita a riprendere il proprio posta tra i pali.

I colpi di scena si succedono rapidamente sul palcoscenico dei Rizzi. Accelerazione di Theo Hernandez, traversone favorito da una chiusura molle di Ebosele, velo di Giroud, rete di Loftus-Cheek che arrivava a rimorchio a centro area. Il pallone viene rimesso a metà campo, la partita riparte, ma Maignan decide di fermarla. Va da Maresca e ribadisce che, evidentemente, gli insulti razzisti non si erano fermati. Cori razzisti. Nessuno. Nessun “buuu”.

Solo l’iniziativa di qualche sciagurato solista in Curva Nord: c’è da immaginare che sarà stata registrata dagli ispettori di campo e finirà sul tavolo del giudice sportivo per far scattare una punizione nei confronti dell’intero settore. La chiusura della Nord pare scontata, visto che il Milan per cinque minuti è tornato negli spogliatoi e solo dopo l’intervento dello speaker è rientrato in campo.

Come? Meno deciso dell’Udinese. Diciamoci la verità: fino a quel frangente Samardzic era stato il meno convincente tra i giocatori in maglia bianconera. Il serbo, oggetto del desiderio di molti club (che poi non riescono a chiudere mai i cerchio), preferito a Payero, piazza una giocata da fuoriclasse con un dribbling con la suola della scarpa e tiro che infilza Maignan. Pareggio.

Nell’intervallo Cioffi decide di cambiare Pereyra per inserire Thauvin. Non solo, dopo un quarto d’ora spedisce in campo anche Ehizibue e Payero al posto dell’ammonito Ebosele e di Samardzic. E viene ripagato dalle mosse perché proprio dal “fronte destro” arriva la rete del vantaggio. Thauvin riesce a sfruttare un’incertezza di Theo Hernande, recupera il pallone e scarica un sinistro alle spalle di Maignan. Il Milan sembra i balia delle onde. L’Udinese produce altre due-tre strappi recuperando pallini a ripetizione sulla trequarti, ma non trova in fondo al barile delle forze il guizzo decisivo. Cioffi allora decide di cambiare anche Lucca, il centravanti, pure lui ammonito. Entra Isaac Success e l’Udinese finisce lì, sempre con lo stesso “palo nigeriano” piantato in mezzo al campo.

Il Milan invece inserisce Okafor, Florenzi, Jovic e Musah. E piazza il controsorpasso. All’83 il pareggio è di Jovic, dopo una carambola fortunata, dieci minuti dopo è Okafor a siglare la rete della vittoria. Un altro crollo nel finale per l’Udines

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