Udinese, poker Special alla Roma: i bianconeri volano al secondo posto

Sotto gli occhi di Gianpaolo Pozzo e del tecnico dell’Inghilterra Southgate l’Udinese impartisce una lezione di calcio a una Roma presuntuosa e non degna dell’ex primato in classifica.
I giallorossi vanno a dormire secondi in classifica raggiunti dall’Udinese che si merita la vittoria la vittoria con quattro gol di scarto.
Dall’inizio alla fine al Friuli si respira un clima straordinario, con un crescendo di entusiasmo: la squadra trascina e il pubblico la segue. Da brividi.
Al via Sottil decide di non rischiare Beto mandando in campo Success al fianco di Deulofeu.
Le vere sorprese, però, sono in mezzo al campo dove le mezzali sono Samardzic e Arslan con Lovric e Makengo in panchina.
La difesa è la stessa vista con la Fiorentina, il problema è che dopo 17’ Bijol è costretto ad alzare bandiera bianca per un problema alla caviglia sinistra e al suo posto entra Ebosse che farà benissimo.
A quel punto l’Udinese è già avanti: dopo 5’ su un cross di Pereyra è avventato il retropassaggio col petto di Karsdorp a Rui Patricio, Udogie si avventa sul pallone e lo scarica sotto la traversa.
Non sorprendono le proteste giallorosse con Mancini e altri due compagni che circondano l’arbitro. Mourinho, quello che accusava gli altri di prostituzione intellettuale, alla vigilia ha fatto come sempre scalpore con le sue dichiarazioni sostenendo che «l’Udinese ha l’intelligenza per condizionare l’arbitro».
Lo Special One punge l’avversario per attaccare l’arbitro (ancor prima di giocare!): per chi ha la memoria corta Maresca è quello che lo scorso anno in Roma-Milan ha fischiato un rigore a favore dei rossoneri per un fallo di Ibanez su Ibra, ma non ha fatto altrettanto nell’altra area per un intervento di Kjaer su Pellegrini. Capito il giochino?
Poi, però, bisogna anche andare in campo e nel primo tempo la partita dell’Udinese è forse ancora superiore a quella con la Fiorentina. Cristante e Matic vengono soffocati dall’aggressività del centrocampo friulano e il pallone non arriva con facilità alle punte.
Quando capita, allora la Roma diventa pericolosa. Su un lancio di Spinazzola, Dybala, che si era fatto vedere già dopo neanche un minuto con un diagonale a lato, impegna Silvestri da distanza ravvicinata. Dopo metà del primo tempo Mou comincia il suo interminabile dialogo con il quarto uomo, poi se la prende addirittura con un raccattapalle, gesto decisamente poco special.
Ogni fischio di Maresca è una protesta: eppure in un paio di falli tattici non sarebbe stato fuori luogo estrarre il cartellino giallo per i giocatori della Roma.
L’ammonizione se la prende Dybala per un pestone a Perez e poco dopo Mou che manda a quel paese il direttore di gara. Sottil, anche lui tarantolato visto il clima che si è venuto a creare, se la prende con lo Special.
L’Udinese chiude il primo tempo facendosi vedere altre due volte dalle parti di Rui Patricio, la prima con un destro a lato di Deulofeu, la seconda con una conclusione al volo di Pereyra troppo centrale.
Nell’intervallo Mou cambia: fuori Karsdorp e Cristante, dentro Celik e Belotti: è una sorta di 3-4-3 con Dybala centrale e Abraham e l’ex granata ai lati. Insorge la panchina romanista per un contatto in area tra Becao e Celik: Maresca opta per la prima soluzione. Mou continua la sua personale partita con il quarto uomo, l’Udinese quella con la Roma. E così ecco arrivare all’11’ il 2-0 per opera di Samardzic che carica il sinistro: la palla schizza davanti a Rui Patricio e si insacca.
Il Friuli esplode. Sottil inserisce forze fresche per non far calare i suoi d’intensità: fuori Samardzic, Arslan e Success, dentro Lovric, Makengo e Beto. Mou passa al 4-3-3 e l’Udinese segna ancora: Deulofeu-Pereyra-Makengo-Pereyra, la trama è perfetta come il sinistro nell’angolino del Tucu (30’).
E non è finita: i bianconeri arrivano in area romanista come indiani : Pereyra offre a Lovric il pallone del 4-0 (37’). La curva canta “Alè Alè Sottil”. Giusto, questa è anche la sua vittoria”. Una vittoria “special”.
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