Udinese sconfitta a Bergamo: sono tornate le belle statuine
L’Atalanta vince 2-0, entrambe le reti nel primo tempo con la complicità della difesa friulana

BERGAMO. Vista la partita di Bergamo, quando abbiamo potuto finalmente parlare di calcio dopo una settimana rovinata da cinque imbecilli, perchè quello sono, il dilemma è il seguente: in una barca che palesemente sta affondando, vedasi classifica e prestazione in casa dell’Atalanta, è più colpa dell’allenatore, che ogni tanto fa cambi improponibili (Samardzic ha vent’anni: perchè è stato cambiato? Era stanco?

Per non dire di Thauvin o di una squadra messagli a disposizione dai Pozzo con diversi giocatori non all’altezza e qualcuno come Perez distratto nel fare le valigie?
Perché il problema a Bergamo non è aver perso la partita – c’è un abisso di organizzazione e talento tra le due squadre – ma come è stata persa.
Cioè alla vecchia maniera, vale a dire prima dell’effetto Cioffi, prima di quella almeno vaga attenzione alla fase difensiva e all’intensità che l’allenatore toscano aveva portato.
A Bergamo, invece, sono tornate le belle statuine dietro. I gol presi hanno un filo rosso: la staticità della retroguardia e i gol sbagliati in attacco. E, come se ce ne fosse bisogno, mentre la clessidra o l’ossigeno (fate voi) si stanno esaurendo, la fine del mercato toglierà invece di aggiungere.
Una buona notizia in coda: ha esordito Brenner, finalmente, con buona pace di Success.
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