Udinese story, la girandola degli allenatori nell'era Pozzo: 34 tecnici in quasi 33 anni, dieci negli ultimi quattro

Dopo Guidolin cinque avvicendamenti in corsa: la stagione 2015-’16 è cominciata con Stefano Colantuono e terminata da Gigi De Canio, quella successiva è partita con Beppe Iachini e si è esaurita con Gigi Delneri che ha proseguito anche per il torneo 2017-’18, fino a quando non è arrivato Massimo Oddo, sostituito a sua volta da Igor Tudor. La scorsa estate invece è arrivato Julio Velazquez già salutato per fare spazio a Davide Nicola. A marzo rientra il croato Tudor

*aggiornato il 20 marzo 2019

UDINE. Igor Tudor è il 34º allenatore dell’era Pozzo, l’ottavo negli ultimi quattro campionati, ma anche il numero 57 nella storia dell’Udinese dal 1950 a oggi, vale a dire da quando il club mise per la prima volta piede in serie A sotto la direzione tecnico di Guido Testolina.

Forse queste cifre possono sembrare buone solo per le statistiche, oppure per cercare la sorte al lotto, ma in realtà sono alquanto indicative per quel metaforico terremoto che nel calcio può essere considerato un cambio di panchina, fenomeno sismico che nell’Udinese ha avuto il suo epicentro nella gestione Pozzo, dal momento che sono ormai quasi 33 gli anni consecutivi in cui la famiglia gestisce la società, a partire dal 1986, con 41 diverse conduzioni tecniche succedutesi negli ultimi 30 anni, dove Pozzo ha richiamato al soldo allenatori che avevano già fatto un loro primo percorso a Udine.

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Una prima media porta dunque a un cambio di allenatore a stagione, incluse le cinque annate trascorse dai cadetti, con alcune piacevoli eccezioni visto che tecnici come Zaccheroni e Spalletti sono riusciti a restare in sella per tre stagioni consecutive, prima di essere superati da Francesco Guidolin, decisamente il più longevo con quelle quattro annate consecutive griffate dal 2010 al 2014, a cui va aggiunta la prima, l’annata 1998-’99.

Nessuno dunque come “il Guido” nell’era Pozzo, ma verrebbe da dire anche nessuno dopo di lui, perché dall’ultimo Guidolin (stagione 2013-’14), si sono succeduti nove tecnici negli ultimi cinque campionati. Con questi ultimi dati i Pozzo hanno rinverdito la fama di “mangia allenatori”, da condividere assieme a Maurizio Zamparini, Enrico Preziosi e Aldo Spinelli, a cui proprio Davide Nicola è legato con un record, essendo stato l’unico allenatore ad avere completato un’intera annata al Livorno senza essere cacciato, ricambiando la “grazia” con la promozione in serie A nella stagione 2012-’13.

In particolare, sono stati i cambi al volo, quelli in corso d’opera ad avere alzato la media, e pensare che per sei anni, dal febbraio 2010 al febbraio 2016, i Pozzo non hanno fatto cambi in corsa. L’ultimo, era stato l’avvicendamento tra Gianni De Biasi e Pasquale Marino, tra l’altro secondo cambio di gestione in quell’annata, con Marino sollevato proprio per far posto a De Biasi. Sei anni più tardi era stato De Canio a subentrare a Colantuono.

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Udine 20 Ottobre 2018. Calcio Serie A. Udinese-Napoli. © Foto Petrussi


È da lì che sono ricominciati gli esoneri a stagione in corso e fa specie sottolineare che nelle ultime quattro annate la modalità è stata sempre ripetuta, col record di brevità appartenente a Iachini, sollevato dall’incarico dopo appena tre mesi di gestione, alla settima giornata di campionato dopo lo 0-3 casalingo con la Lazio e con 7 punti in cascina.

Velazquez è invece durato in sella 12 giornate, una in meno di Gigi Delneri che lo scorso anno lasciò di questi tempi, dopo la sconfitta interna col Cagliari (0-1) e 12 punti raccolti nelle prime 13 giornate, di cui sei a cavallo tra la 10ª e l’11ª giornata.

La gestione più breve però appartiene a Igor Tuddor, non confermato dopo le ultime quattro giornate dello scorso campionato, in cui raccolse sette punti, portando comunque a termine la missione salvezza. Il croato era stato chiamato a sirene spiegate per tamponare l’emorragia delle 11 sconfitte consecutive, il record negativo del club in serie A, costato davvero caro a Massimo Oddo, a sua volta subentrato a novembre dell’anno scorso a Delneri.

Per la cronaca, tre avvicendamenti nell’arco di una singola stagione i Pozzo non li facevano dal 2005, quando pur giocando la Champions i bianconeri cambiarono da Cosmi alla gestione a quattro mani composta da Dominissini e Sensini, fino a ricorrere all'esperienza di Giovanni Galeone per salvare la squadra dalla retrocessione.

Un altro “tris” era stato calato nel 1987, ma in serie B. Al secondo anno della gestione Pozzo, era stato Massimo Giacomini a durare appena cinque giornate, con la squadra affidata poi alla coppia Lombardo-Milutinovic fino alla 14ª giornata, prima di rivolgersi a quel Nedo Sonetti che l’anno successivo venne riconfermato e riuscì a portare in A la squadra, salvo poi lasciare il posto nella stagione successiva a Bruno Mazzia, durato fino al 31 dicembre del 1989, per poi essere sostituito da Rino Marchesi, a sua volta destituito la stagione seguente da Fontana prima e Buffoni poi.

Tutti sconvolgimenti utili per ricordare quanto i Pozzo non si sono certo risparmiati, prestando il fianco alle critiche, pur di agire nell’interesse della squadra con la volontà di salvare la stagione mediante il cambio dell’allenatore, un escamotage sempre in voga quando non si possono cambiare i giocatori.

Fa dunque specie che l’ultimo tecnico ad avere cominciato e finito una stagione, dopo le quattro annate-record di Guidolin dal 2010 al 2014, sia stato Andrea Stramaccioni, che tra merito e fortuna si conquistò la salvezza nel 2014-’15 con una partenza a razzo (18 punti conquistati nelle prime 12 giornate, esattamente il doppio di quanto fato da Julio Velazquez), che ancora adesso resta una delle migliori delle ultime dieci stagioni.

Tornando ai recenti valzer, come detto l’esonero in corso d’opera ricominciò con Colantuono, destituito soltanto alla 29ª giornata del campionato 2015-’16 dopo la sconfitta per 1-2 con la Roma, seguita alla prova incolore con ko annesso di Frosinone (2-0). Arrivò Gigi De Canio, uno dei pochi allenatori richiamati al capezzale dai Pozzo. Cavalli di ritorno a Udine sono stati anche Adriano Fedele, Giovanni Galeone, Luciano Spalletti, Pasquale Marino e Francesco Guidolin.

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