Un altro sogno olimpico: Tarlao vuole la medaglia

CERVIGNANO. Quattro anni dopo, Andrea Tarlao ha l’opportunità di rivivere il sogno olimpico: Rio de Janeiro 2016 rappresenta l’occasione di riscatto per il ciclista friulano che punta a un bersaglio importante, dopo che l’avventura alle Paralimpiadi di Londra 2012 gli ha lasciato solo la medaglia di legno nella sua specialità, la cronometro.
«L’8 settembre – aggiorna il portacolori delle Fiamme azzurre – partiremo da Roma alla volta del Brasile, con nelle gambe due settimane di lavoro nel ritiro azzurro a Rocca di Mezzo, in Abruzzo. Ho voglia di riscattare il 2012: in quell’occasione avevo forse poca esperienza, ma ora sono maturato, ho acquisito maggiore consapevolezza e proverò a fare il massimo. Il percorso della cronometro di Rio è piuttosto lungo: le mie caratteristiche di passista scalatore, con grande resistenza, possono essere utili, seppur su un tracciato che non presenta grandi salite».
Tarlao, figlio d’arte, classificato nella categoria paralimpica C5, sarà in gara a cronometro il 14 settembre, mentre il 17 settembre sarà la volta della corsa su strada, che nel 2012 diede il bronzo a Pittacolo, non convocato per Rio dal commissario tecnico Mario Valentini. Proprio il ct azzurro ha già dato le consegne a Tarlao.
«Il tecnico – spiega Andrea – mi ha spiegato che la dote di resistenza sarà l’elemento principale: a lui interessa soprattutto la corsa su strada, che presenta, oltre alla salita, anche vari tratti in pavè».
Cos’è cambiato per Tarlao dopo il 2012? «Vivo l’esperienza in maniera completamente diversa: sono più rilassato, senza tensioni particolari. La nascita nel 2013 di mio figlio Manuel, che rappresenta in ogni caso la mia vittoria più bella, mi ha dato serenità».
Gli avversari dai quali guardarsi a Rio? «I soliti: il campione olimpico in carica Dementiev, l’australiano Donahue, che avrà nella corsa su strada alcuni compagni di squadra che correranno per lui, lo slovacco Metelka; io correrò con l’altro azzurro Addesi. Non sarà facile, anche perché conosceremo davvero il percorso solo all’ultimo, avendo solo un giorno per provare: toccherà prendere quel che viene e, comunque, speriamo di riservarci belle soddisfazioni».
Qual è il lavoro da svolgere da oggi a Rio? «Il più è fatto, adesso occorre solo lavorare sul mantenimento della forma e sulla concentrazione, all’approssimarsi della partenza».
Il sogno olimpico di Andrea Tarlao? «Dopo tanti anni di fatiche, il sogno è proprio quello di concretizzare gli sforzi. Se non fosse stato per i miei capi dirigenti alla Bcc, che mi hanno dato la possibilità di vivere fino in fondo quest’avventura olimpica e che già a Londra tifarono per me, non sarei qui a sognare l’obiettivo di una medaglia».
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