Vagheggi: «Sarò sempre l’uomo della rovesciata»

L’ex attaccante racconta la prodezza con la Samp che l’ha reso famoso Da brividi la cavalcata di Gerolin che valse la salvezza all’ultimo minuto nell’81

UDINE. Capita, nella carriera di un calciatore, di essere ricordati per un episodio. Claudio Vagheggi è stato fortunato.

Non è stato un bomber travolgente, ma negli occhi dei tifosi dell’Udinese rimarrà per sempre quell’immagine di Claudio che si “accartoccia” in area per colpire il pallone crossatogli da Ulivieri e infilarlo sotto la traversa.

Era il 14 aprile del 1979, i bianconeri erano primi in classifica nonostante fossero reduci da due sconfitte consecutive a Lecce (1-0) e Cagliari (1-0). «Perdere la terza gara di fila avrebbe potuto rappresentare un problema», ricorda l’ex attaccante, oggi procuratore.

Fu una partita ricca di patos con un’altalena di emozioni. Udinese in vantaggio con Vriz, raggiunta e poi superata a inizio ripresa. Poi ecco il pareggi di Bilardi con un colpo di testa da sottomisura e poi la rovesciata di Vagheggi sul cross teso di Ulivieri.

Per la cronaca il libero della Samp era un certo Marcello Lippi. «Rimarrò sempre quello del gol in rovesciata – racconta Vagheggi –. Ancora oggi vengo ricordato per quel gol». Giocò da titolare quella partita. Mister Giacomini si ritrovò senza ben tre titolari: Bonera, Delneri e De Bernardi e li sostituì con Sgarbossa, Bencina e appunto Vagheggi.

«Sono quello del gol in rovesciata e quello che decideva le partite subentrando dalla panchina – dice ancora Vagheggi –, ma in realtà io quella stagione feci quattro reti giocando da titolare e due entrando a gara in corso».

Se il giudizio si limita all’esecuzione la sua rete è forse la più spettacolare delle dieci che il Messaggero Veneto ha considerato le più belle di sempre realizzate nel vecchio stadio Friuli.

Ma Vagheggi non si permette di fare una classifica: «Credo che sia giusto che il giudizio finale vada lasciato ai tifosi. Io posso scegliere tra gli altri nove e allora dico che quello di Zico con la Roma e il sinistro al volo di Totò con il Chievo sono davanti agli altri».

Viene da chiedersi se il nuovo Friuli avrà la fortuna di essere teatro di altre straordinarie prodezze come quelle che stiamo raccontando in questi giorni. «Se riusciremo a trovare giocatori del calibro di quelli del passato si, ma è difficile. Di sicuro la società ci proverà», assicura Vagheggi.

La rovesciata del “Vago” è la più vecchia delle prodezze bianconere. Due anni dopo arriverà, in serie A, la splendida cavalcata di Manuel Gerolin. L’Udinese, a un minuto dalla fine del campionato edizione ’80-’81, era in serie B a causa del pareggio casalingo con il Napoli.

Al fischio finale dell’arbitro Pieri i bianconeri si ritroveranno in serie A a spese del Brescia. Il gol-salvezza arrivò al 42’ della ripresa al termine di una partita sconsigliata ai deboli di cuore. L’Udinese fallì il rigore del vantaggio con Zanone, poi l’ex Pellegrini gelò il Friuli.

Nella ripresa Vriz, entrato da un minuto, firmò il pareggio, poi quella folle percussione di Gerolin sospinto da trentamila cuori bianconeri.

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