Venezia battuto, l’Udinese torna al successo in casa dopo più di tre mesi

I bianconeri sprecano il doppio vantaggio costruito da Lucca e Lovric, poi serve un gol di Bravo nel finale per riscoprire il brivido dei tre punti

Pietro Oleotto
i tre bomber bianconeri: Lovric, Bravo e Lucca sotto la Curva Nord (foto Petrussi)
i tre bomber bianconeri: Lovric, Bravo e Lucca sotto la Curva Nord (foto Petrussi)

È Iker Bravo il lift-boy dell’Udinese, il giocatore che permette ai bianconeri di salire sull’ascensore per allontanarsi dai piani del sotterraneo, dove resta il Venezia che perde un’altra partita come Monza e Parma negli altri anticipi di questa 23ª giornata.

Sono le più serie candidate a una discesa in B, anche se la classifica corta non emetterà verdetti per ancora un bel po’ di settimane. Di sicuro la squadra di Runjaic ha messo altri 3 punti tra sé e la zona retrocessione che adesso è 9 lunghezze più sotto.

L’ha fatto tornando a vincere, sabato 1 febbraio, allo Stadio Friuli - Bluenergy Stadium, dove non faceva bottino pieno da tempo immemore: era il 25 ottobre 2024 quando piegò il Cagliari, da allora due soli punti in sei turni casalinghi, frutto di altrettanti pareggi (con Torino e Atalanta) a fronte di quattro sconfitte (Juventus, Genoa, Napoli e Roma). Insomma, nel primo giorno di febbraio l’Udinese ha raccolto ai Rizzi più di quanto ha fatto nei precedenti tre mesi, ma la partita è stata di una sofferenza indicibile dopo la prima ora di gioco, quando, paradossalmente, il risultato parziale, il secco 2-0, sembrava promettere un finale di gara in discesa.

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«Chi tifa per l’Udinese deve essere capace di soffrire», dirà mister Kosta commentando la rimonta del Venezia che per poco non ha riproposto la gara dell’andata, quando – era proprio il primo appuntamento dopo la vittoria interna col Cagliari – risalì la corrente dallo svantaggio di 2-0, come è successo anche contro il Venezia, seppur con modalità leggermente diverse. Se infatti al Penzo i bianconeri dominarono la prima mezzora per poi subire un rigore, restare in dieci, essere raggiunti e capitolare nel finale con un altro penalty, stavolta la frazione iniziale è stata quasi una tortura per lo spettacolo insipido offerto in chiave offensiva, con la squadra di Runjaic capace di proporre il primo tiro dopo la mezzora di gioco.

La rete di Lucca che ha sbloccato la sfida contro il Venezia ©Foto Petrussi
La rete di Lucca che ha sbloccato la sfida contro il Venezia ©Foto Petrussi

E dire che il tecnico tedesco si era convinto a schierare i tre attaccanti di spessore tutti in una volta: Sanchez e Lucca davanti con Thauvin largo a destra per una sorta di 4-4-2 di base, pronto a trasformarsi in un 4-2-3-1visto l’impiego di Ekkelenkamp a sinistra e due centrocampisti a fare da diga di sbarramento, Lovric e Payero. Un sistema di gioco che non ha convinto troppo, soprattutto per la posizione del Niño, poco coinvolto nel gioco, quasi isolato sulla sinistra del fronte d’attacco, con Lucca a fare da punto di riferimento, a proporsi come sponda spalle alla porta avversaria. Risultato? Manovra macchinosa e pochi veri pericoli per Joronen, il portiere entrato in corsa per rimpiazzare il titolare Stankovic, infortunatosi poco dopo il quarto d’ora di gioco.

Nella ripresa l’Udinese ha avuto più che altro il merito di spostare il baricentro del gioco nella metà campo veneziana, dove le sbavature avversarie hanno inciso sul risultato. Prima i centrali alzano la sbarra a Lucca che raccoglie un cross di Kamara che Joronen valuta in modo allegro, quindi un’altra uscita poco convinta del portiere lagunare per il raddoppio bianconero. Con mezza vittoria in tasca mister Kosta si appresta a un triplo cambio: dentro Zemura, Atta e Bravo, fuori Kamara (ammonito), Payero e Sanchez. Neppure immagina che Sava vesta a sua volta i panni di Joronen agevolando la rimonta del collega Di Francesco. Punizione di Nicolussi Caviglia sul palo del portiere bianconero per il primo gol, uscita farfalle su un corner a poco meno di un quarto d’ora dalla fine. Partita riaperta con lo spettro di un altro ribaltone come nell’andata.

Runjaic pesca sulla panchina Pafundi e lo propone come mezzala sinistra, ma su quella fascia è Solet a fare la differenza: con un piglio alla Frankie Rijkaard – paragone da onorare anche nelle prossime uscite – il francese caracolla fino in area, si fa beffa di Ellertson e porge il pallone rasoterra per il colpo da biliardo di Bravo che con l’esterno destro sigla il 3-2. Stavolta è andata bene. La prossima sarà il caso di non rischiare la pelle così tanto.


UDINESE VENEZIA  3 – 2

UDINESE (4-4-2) Sava 4; Kristensen 6, Bijol 6, Solet 7, Kamara 6.5 (20' st Zemura 6); Thauvin 6.5 (47' st Zarraga sv), Lovric 6.5, Payero 6 (20' st Atta 5.5), Ekkelenkamp 7 (38' st Pafundi sv); Lucca 6.5, Sanchez 5.5 (20' st Bravo 7). All. Runjaic.

VENEZIA (3-5-2) Stankovic sv (19' pt Joronen 4); Schingtienne 6, Idzes 6, Candè 5; Zerbin 5, Doumbia 6 (16’ st Perez), Nicolussi Caviglia 7, Busio 6 (16' st Ellertsson 6), Haps 6 (42’ st Bjarkason); Oristanio 5.5 (16' st Gytkjaer 6.5), Yeboah 5.5. All. Di Francesco.

Arbitro Mariani di Aprilia 6.

Marcatori Nella ripresa, al 3' Lucca, al 7' Lovric, al 19' Nicolussi Caviglia, al 33' Gytkjaer, al 39' Bravo.

Note Ammoniti: Kamara, Bijol, Haps, Yeboah, Lucca e Bjarkason. Angoli: 4-6. Recupero: 2' e 5'. Spettatori 19.767 (14.023 abbonati) per un incasso di 255.308,60 (141,425,60 quota abbonati).

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