Il Verona incarta l’Udinese, al Friuli una sconfitta che brucia
Gli scaligeri si prendono l’intera posta con una punizione gioiello di Duda, praticamente l’unico vero tiro in porta subito dai bianconeri

Del resto doveva succedere di perdere una partita, magari con gli avversari che fanno solo un tiro in porta o quasi. Il Verona incarta l’Udinese, che arrivava da un momento d’oro, con una prestazione gagliarda semplicemente da squadra che deve salvarsi. Incarta è il termine giusto perché gli uomini di Zanetti, sempre fuori dall’arena tecnica sotto gli occhi di 4 arbitri che ti chiedi a cosa le facciano a fare l’area tecnica, in un modo o nell’altro la banda di Runjaic non la fanno giocare.
Zero tiri in porta nel primo tempo, poco di piu’ in una parte della ripresa col tecnico bianconero che prima toglie Sanchez per Ekkelenkamp, poi rimette Bravo davanti, poi David e Pafundi.

Cambiato i fattori il risultato è sempre stato lo stesso. Perché’? La sensazione e’ che contro una squadra che per larghi tratti del match ha costretto l’avversario a giocare in 20 in un fazzoletto di campo, stile Sei Nazioni di rugby, servisse piu’ velocità e intensità e qualcuno con i piedi piu’ educati in mezzo al campo. Perché va bene la fisicità, ma un po’ di luce ogni tanto ci vorrebbe.
Perdere su punizione, da lontano, ben tirata ma da lontano con un Okoye non impeccabile, praticamente unico tiro in porta: succede. Difficile spiegare alla babele bianconera che con il Verona i punti da sempre valgono doppio. In che lingua glielo spieghi?
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