Virgina Carta nell'olimpo del golf

A 16 anni partecipa a Denver alla sfida tra Europa e Usa: storica convocazione per il golf italiano. Non accadeva da quasi dieci anni che una giocatrice italiana fosse convocata per la prestigiosa sfida

UDINE. L’udinese Virginia Elena Carta alla Solheim Cup Junior, la Ryder al femminile riservata alle dilettanti. Non accadeva da quasi dieci anni che una giocatrice italiana fosse convocata per la più prestigiosa sfida Europa-Usa – quest’anno in programma a Denver –, ed è la prima volta in assoluto per una giocatrice della nostra regione e del Golf Club Udine. Virginia è una delle 12 giocatrici che rappresenterà il vecchio continente nelle tre giorni di gare in programma il 13 e 14 agosto all’Inverness Golf Club. È la ciliegina sulla torta della sedicenne (compirà 17 anni a dicembre) udinese che, a grandi passi, nonostante il freno tirato da mamma Angela, punta al mondo del professionismo, dividendosi fra allenamenti e liceo scientifico Bertoni.

Quando l’hai saputo?

Lunedì in tarda mattinata ho ricevuto la telefonata che annunciava la wild card! Ho pianto come una fontana.

Cosa vuol dire Junior Solheim per te?

Un sogno, fare squadra con ragazze di altre nazioni. Una grande squadra.

Te l’aspettavi?

No, non me l’aspettavo, ma lo speravo tantissimo. Con il terzo posto al German Girls avevo conquistato il sesto posto per la qualifica che garantiva l’ingresso diretto in squadra alle prime sei. Il brutto giro agli europei (+3) mi aveva fatto scendere al nono posto.

Quando parti per Denver?

Il 9 agosto

Sai già dove alloggerai e con chi?

L’headquarters della junior Solheim sarà al The Inverness hotel and Golf Club, dove si terrà il torneo. Starò nell’albergo del golf con le compagne della squadra. Janice Moodie, la capitana, ci comunicherà al nostro arrivo con chi dormiremo. Deciderà lei.

Conosci la tua capitana e le compagne di squadra?

No, non ho mai conosciuto Janice Moodie, ma non vedo l’ora. Le mie compagne di squadra sì. Sono fantastiche e fortissime, non riesco ancora a credere di poter giocare in squadra con loro. Ho già giocato con Linnea, Emily e Georgia e con loro ho condiviso la mia speranza di entrare alla Junior Solheim. Ho ottimi rapporti con tutte quelle che conosco da tempo.

Le ricordiamo?

Quelle che come me hanno beneficiato delle wild card sono la francese Anyssia Herbaut, l’inglese Bronte Law, la spagnola Harang Lee, la svedese Jessica Vasilic e l’olandese Anne van Dam. Le altre componenti della formazione europea sono le prime sei classificate nell’European Ping Junior Solheim Cup Ranking: Emily Pedersen (Danimarca), Linnea Ström (Svezia), Karolin Lampert (Germania), Shannon Aubert (Francia), Georgia Hall (Inghilterra) e Amber Ratcliffe (Inghilterra) In totale sono rappresentate otto nazioni.

E le avversarie?

Ho conosciuto soltanto Bethany Wu e Nicole Morales Che avversarie!

Ci hai giocato contro? Dove?

Contro no, ma ho giocato con Nicole in Florida.

La formula di gioco è la stessa della Ryder Cup?

Si, ci sono diversi tipi di match play, la foursome, la fourball e gli individuali

Sei in forma?

Quest’anno, forse, non tantissimo. È stato un anno durissimo, ho puntato molto sulla scuola ed ho studiato tantissimo, sono stata spesso in giro ed ho avuto veramente poco tempo per riposarmi. Domenica (oggi per chi legge) parto per gli europei individuali in Finlandia. Sarà un modo per trovare la giusta concentrazione. Sarò in forma per la Junior Solheim.

Pensi possiate vincere?

Sono sicura che vinceremo. Il gruppo è affiatato. Ho sensazioni positive.

Quanto pensi al professionismo e cosa pensi ti manchi per il salto?

Non penso ancora al professionismo, penso piuttosto all’Università. Il mio sogno è andare a studiare e giocare negli Usa.

Forse un modo per avvicinarsi al professionismo...

Vedremo.

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