Zoff fa l’avvocato difensore: «Non sparate sul portiere»

Il campione del mondo di Mariano del Friuli ha visto la sfida tra Lazio e Udinese: «È stato ingenuo nel provocare il rigore, imprendibile invece il tiro di Hernanes»

UDINE. «Non sparate sul portiere, alla fine si rischia di ottenere sempre l’effetto contrario». Il consiglio arriva direttamente da Roma, da una voce amica e competente: sì, perchè parlare dei problemi di Ivan Kelava con Dino Zoff, portiere il campione del mondo di Mariano del Friuli, ex ct azzurro, è un po’ come prenotare un consulto con un luminare.

Zoff, ha visto l’Udinese contro la Lazio: che ne pensa?

«Penso che la Lazio debba essere considerata una squadra solida che sarà capace di lottare per le posizioni di alta classifica anche quest’anno e che il risultato pesantemente negativo ottenuto contro la Juventus, in Supercoppa, ha un po’ falsato i giudizi e le aspetattive. Per l’Udinese quella dell’Olimpico l’altra sera era una trasferta difficile che la squadra di Guidolin ha giocato male nel primo tempo per poi uscire alla distanza».

Proprio questo è il problema: il risultato dopo poco più di un quarto d’ora era a favore della squadra di Petkovic con la complicità di Kelava.

«Non la penso proprio così. Credo che il portiere croato dell’Udinese sia stato ingenuo in occasione dell’azione che ha portato al calcio di rigore del 2-0. Là poteva aspettare che il difensore tentasse di accompagnare verso l’esterno l’attaccante, invece si è catapultato sulle gambe di Klose e l’ha steso».

Ha lasciato perplessi i tifosi friulani anche la poca reattività del proprio portiere in occasione del primo gol.

«Su quel tiro di Hernanes, potente e preciso, c’era poco da fare. D’accordo, lo specchio della porta era limitato, ma prendere quella conclusione sarebbe stato un miracolo».

Non è riuscito neppure a toccarla. Così come era successo con i due tiri dalla distanza che hanno portato altrettanti gol allo Slovan, in coppa.

«Eh no! Anche quelli li ho visti. Erano imprendibili. L’ultima conclusione da gol poteva sembrare prendibile, ma la traiettoria è stata velenosa».

Insomma Zoff, meglio non gettare la croce addosso a Kelava...

«L’ho detto, si rischia di ottenere l’effetto contrario. Non è con le critiche che si stimola un portiere, soprattutto se giovane, oppure straniero e quindi costretto a fare i conti già con le pressioni del nostro calcio. Ne so qualcosa io, proprio a Udine non riuscii ad esprimermi al massimo per colpa della poca fiducia che sentivo da parte dell’ambiente».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto