Dopo il passaggio di mano Snaidero rassicura: "Cresceremo ancora"
MAJANO. Sono giorni impegnativi quelli che attendono il management Snaidero. Giorni d’incontri serrati con DeA Capital per mettere a punto il piano industriale che accompagnerà l’ingresso a Majano del fondo e che dovrà chiarire sia la strategia di rilancio della storica azienda produttrice di cucine che il suo impatto sulla forza lavoro.
Approvata lunedì all’unanimità dal cda la proposta preliminare, il fondo DeA Ccr II ha già iniziato a lavorare alla redazione di quella definitiva. I tempi? Brevi.
Martedì 23 gennaio, dopo settimane di silenzio stampa, i vertici dell’azienda hanno rotto gli indugi e confermanto la notizia del prossimo “matrimonio”: «Scaduta l’offerta vincolante ricevuta da un importante gruppo cinese internazionale, senza che i relativi contenuti siano stati approvati dalla maggioranza dei creditori finanziari, il cda ha deliberato, vista la disponibilità manifestata concretamente nei mesi precedenti e reiterata recentemente, di proseguire nel percorso di partnership con il fondo DeA Capital Ccr II - si legge nel comunicato stampa -, che da fine dicembre (da quando cioè ha acquisito dalle banche la gran parte del debito, ndr) è il principale partner finanziario della Snaidero.
Il percorso prevede l’immissione delle risorse necessarie per un importante progetto di sviluppo internazionale, investimenti per il completamento del progetto di ottimizzazione degli stabilimenti produttivi e importanti sinergie con il gruppo per lo sviluppo della rete vendita internazionale».
Nella breve comunicazione l’azienda ha chiarito anche i motivi che hanno portato il cda a optare per il gruppo De Agostini. Opzione descritta come «la migliore per delineare un futuro di grande continuità e sviluppo nell’interesse dei partner finanziari, dei collaboratori, dei fornitori e dei clienti».
Tesi di cui andrà ora convinto il sindacato che non intende stare passivamente a guardare. Non a caso il rappresentanti di categoria dei lavoratori hanno già indetto per giovedì un’assemblea e inviato una richiesta d’incontro urgente all’azienda.
«Meglio gli italiani? I cinesi? È un dibattito che ci appassiona poco - ha chiarito ieri il segretario generale di Cgil Udine, Natalino Giacomini -. Ci interessa invece il piano industriale che accompagna l’ingresso del fondo in Snaidero.
La nostra attenzione - ha aggiunto il sindacalista - è tutta per il mantenimento del sito industriale e dell’occupazione. Inutile nasconderselo, la preoccupazione c’è, ma non facciamo allarmismo. Aspettiamo il piano industriale, prima possibile» ha concluso.
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