Acqua, bollette triplicate: batosta in Val Tramontina
TRAMONTI. Le bollette dell’acqua? Una vera e propria batosta, per i residenti in Val Tramontina, dopo che l’appalto dell’acquedotto è stato affidato alla società di servizi Sistema Ambiente. I valligiani denunciano lievitazioni sproporzionate, in diversi casi con importi triplicati.
Di più: a fronte dei notevoli aumenti, non è stato registrato alcun miglioramento dei servizi. Il copione, secondo Piero Crozzoli, del Circolo della libertà “Bettino Craxi”, è sempre lo stesso: ci si trova dinanzi a una società privata, ma a capitale pubblico, che pensa soltanto a fare cassa sulle spalle dei cittadini. E sale la protesta.
«Dopo il recapito delle prime bollette dell’acqua, la valle è in subbuglio: qualcuno si trova a pagare il doppio, altri il triplo – lamenta l’esponente del Circolo –. Questo è il risultato della decisione di appaltare il servizio a terzi, assunta dai due Comuni della Val Tramontina, proprietari di sorgenti e rete, che, prima di questa scelta scellerata, ne curavano la manutenzione, addebitando una tariffa forfettaria, comprensiva di depurazione e fognatura, tutto sommato accettabile. L’affido a una società privata, ma a capitale pubblico, della gestione dei due acquedotti, dalla fatturazione e riscossione delle bollette alla manutenzione di condutture e impianti, si è tramutato in una sproporzionata lievitazione dei costi, non giustificata da alcun miglioramento del servizio».
Crozzoli evidenzia come «la teoria fosse giusta: allargando il bacino di utenza con la conseguente economia di scala, si sarebbero dovuti conseguire ragguardevoli risparmi, ma ciò non è stato, anzi – rimarca –. Ci chiediamo se l’aumento scellerato dei costi sia da attribuire alla volontà di remunerare l’ennesimo carrozzone, destinato esclusivamente ad arrotondare in maniera cospicua le rendite di numerosi amministratori pubblici chiamati a entrare nel consiglio di amministrazione di queste società a gestione pseudo privatistica, ma a capitale pubblico. Società che distribuiscono cospicui dividendi, sottraendo risorse dalle tasche degli utenti e fruendo di considerevoli contributi pubblici».
Secondo Crozzoli, «a Tramonti, l’acqua, tra laghi privati, le cui concessioni sono gestite da terzi, e ora una società concessionaria degli acquedotti, non è più un patrimonio della vallata. E’ inaccettabile – conclude – che, vuoi per la mancanza di contatori o in assenza di lettura ove questi siano presenti, le somme siano richieste in maniera forfettaria, senza tenere conto dei consumi effettivi. Così si penalizzano anche quanti, seppur residenti in Val Tramontina, per motivi di lavoro o altro vivono altrove, non utilizzano l’acqua, ma comunque la pagano».
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