Acqua, niente maxi-rincari in bolletta

Gorizia, l’Autorità nazionale asseconda le richieste del territorio. A breve un vertice fra gli amministratori locali e l’Aeeg

GORIZIA. Non è caduto nel vuoto l’allarme lanciato del presidente di Provincia e Consulta d’ambito per il servizio idrico, Gherghetta, con i sindaci isontini, per dire no all’aumento delle bollette per l’acqua chiesto dall’Autorità per energia e gas (Aeeg), organo nazionale col potere di approvare rincari e tariffe.

Una levata di scudi espressa in una delibera sul metodo tariffario approvata all’unanimità dalla Consulta, l’ente locale che riunisce i sindaci coordinati dal presidente provinciale. Nella delibera si sottolineava la volontà di non modificare la previsione di rincari, mantenendoli non superiori al 5% annuo, percentuale inferiore rispetto a quanto prefigurato da Aeeg. Poi, si chiedeva un incontro urgente con la stessa autority. La risposta di Aeeg sembra poter spegnere i timori dei sindaci sui maxi-rincari ed esprime la massima disponibilità ad assecondare le richieste di incontro a breve.

«L’Autorità per energia elettrica e gas deve per legge definire le componenti di costo del servizio, predisporre il metodo tariffario e approvare le tariffe proposte dal soggetto competente – premette il responsabile dell’Ufficio speciale tariffe e qualità dei servizi idrici Aeeg, Egidio Fedele dell’Oste –, nel rispetto dei principi di copertura integrale dei costi e di chi inquina paga. I costi da coprire con le tariffe sono definiti in base a informazioni e dati forniti dai gestori e riscontrati sui libri contabili. Tuttavia, fermo restando l’obbligo di trasmettere le informazioni necessarie, le tariffe definite sulla base del modello dell’autorità sono tariffe massime».

«Nessuno vieta che, d’accordo il gestore, agli utenti del servizio siano applicate tariffe inferiori – puntualizza l’autority sul caso Gorizia –. L’importante è che tali tariffe rispettino comunque alcune condizioni a tutela dei consumatori e in adempimento alle norme nazionali ed europee: la loro applicazione non deve avvenire in modo discriminatorio, i costi non coperti dal gettito tariffario non devono essere compensati con operazioni non trasparenti, gli investimenti pianificati o imposti dalle normative nazionali devono essere effettuati nei tempi previsti, senza successive rivendicazioni di mancati ricavi».

Quindi, Aeeg precisa quale sarebbe l’entità massima dei rincari: «Il provvedimento dell’Autorità stabilisce che l’aumento non possa eccedere il 6,5% l’anno. Per aumenti superiori scatterebbe una approfondimento per individuarne la causa, stabilirne l’ammissibilità e valutarne la sostenibilità. In conclusione, le informazioni che vanno inviate ad Aeeg dovranno essere coerenti con la metodologia definita dalla stessa autorità. La tariffa così calcolata non dovrà essere necessariamente applicata ai clienti finali, ma rappresenterà un limite massimo che non potrà essere in nessun caso superato per nessun tipo di utente. Consulta e gestore potranno concordare tariffe inferiori da applicare senza discriminazione e pretese risarcitorie».

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