Anche una benedizione religiosa

Don Di Piazza presente alla cerimonia: ha attuato gli insegnamenti del Vangelo

UDINE. «So che Federico Vincenti, comandante partigiano, non ha vissuto la fede religiosa esplicita, ma ha comunque attuato gli insegnamenti del Vangelo sull’autentica solidarietà». Partendo da questa certezza, don Pierluigi Di Piazza, il responsabile del Centro Balducci, ha portato un saluto religioso al presidente dell’Anpi quando la salma era ancora nella camera mortuaria dell’ospedale.

A renderlo noto nel corso del funerale laico è stato lo stesso Di Piazza spiegando di aver deciso con Federica, la nipote di Vincenti, «di coniugare in questo saluto il segno della croce, testimonianza di chi si impegna per la libertà e la giustizia, di chi va fino in fondo, fino a dare la vita».

Detto questo don Di Piazza ha accostato la figura del comandante a quella di don Andrea Gallo, il parroco degli ultimi, perché «Vincenti era un maestro della Resistenza e di democrazia, deciso, ma nello stesso tempo molto umano. Non facciamone un’icona - ha suggerito don Di Piazza -, ma facciamoci provocare dalla sua coerenza di vita. Grazie maestro».

Il saluto più toccante, però, è stato quello del comandante Luciano Rapotez, lo storico segretario dell’Anpi, che pur mantenendo il suo tono severo di chi comanda veramente, ieri, nel cimitero di San Vito, ha parlato di evento doloroso e ricordato l’amico al fianco del quale ha trascorso 37 anni della sua vita. Rapotez ha reagito al suo dolore ricordando Vincenti come un uomo emblematico, un lavoratore instancabile «io e lui eravamo due teste e quattro braccia».

Sull’onda di quel sodalizio, Rapotez rivolgendosi ai presenti ha aggiunto: «Cari amici dateci una mano, andiamo nelle scuole a insegnare cosa era il Fascismo, la Resistenza e a rispettare la Costituzione che è la migliore del mondo». Tutto questo prima di invitare ad alzare le bandiere per un momento di raccoglimento. «Portiamolo nel nostro cuore, grazie Federico».

Lungo l’applauso, molto sentito. E tra le note di Bella ciao, parenti, compagni ed amici hanno lasciato cadere un garofano rosso sulla bara. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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