Bianchi già al sicuro, qualche timore per i rossi autoctoni
UDINE. Nessun dramma per il momento. Ma attenzione massima all’evoluzione meteo dei prossimi giorni e monitoraggio quotidiano della salute dei vigneti. In Friuli Venezia Giulia la vendemmia 2017 è in pieno svolgimento e probabilmente, viste le piogge degli ultimi giorni, la raccolta sarà velocizzata. Ma complessivamente la qualità preannunciata per i vini di questa stagione non dovrebbe essere inficiata da nuvole e acquazzoni, sicuramente non per i bianchi.
Esito più incerto per i rossi, le cui uve tradizionalmente hanno bisogno di sole proprio nelle ultime settimane prima della raccolta. Certo, dicono in coro produttori, enologi ed esperti, se fosse rimasto il bel tempo, come in questa lunga e calda estate eravamo abituati, sarebbe stato decisamente meglio.
Ma nessuno dispera, per due motivi: i bianchi più “sensibili”, come Tocai Friulano, Chardonnay e Pinot grigio sono già praticamente tutti in cantina, sia in pianura che nelle colline. Inoltre, per quanto riguarda i rossi, la maturazione, proprio grazie al caldo intenso di luglio e agosto è giunta a un buon punto.
Il presidente di Coldiretti nonchè viticoltore dei Colli orientali Dario Ermacora analizza la situazione senza ansie, ma con l’occhio vigile alle previsioni. «Piogge intense in questo periodo non fanno bene - ammette -. Per fortuna i bianchi più “delicati” sono già stati vendemmiati un po’ dappertutto.
E chi non ha completato la raccolta, ma sono davvero in pochi, avrà tempo domani e giovedì mattina, con una finestra di sole e temperature in risalita. Poi è previsto un nuovo peggioramento tra venerdì e sabato, ma affronteremo la questione quando si presenterà.
Le difficoltà potrebbero sorgere in particolare per le uve rosse autoctone che hanno bisogno di stare nel vigneto per più tempo, anche fino alla fine di settembre. Stiamo parlando della maturazione qualitativa, tannini, acidità e colore, che potrebbe risentire di qualche riflesso negativo, mentre non ci sono rischi per la situazione sanitaria dei grappoli. Per ritornare a condizioni più favorevoli, basterebbero qualche giorno di bora, basse temperature durante la notte e scarsa umidità relativa. Se però dovesse piovere per settimane, allora avremmo un’annata normale per Cabernet, Refosco e Merlot, mentre in agosto ipotizzavamo una grande vendemmia proprio per queste varietà».
«Sul Collio, la raccolta delle uve a bacca bianca, iniziata in anticipo rispetto al 2016 – spiega Roberto Felluga, presidente della Sezione viticoltura di Confagricoltura - è quasi completata: siamo al 75, 80 per cento. Problemi sanitari particolari non vengono segnalati e anche sui vitigni da raccogliere (Ribolla gialla e Malvasia), non si segnalano problematiche specifiche. Appena terminato con i bianchi si inizierà la vendemmia delle uve a bacca rossa che si mantengono anch’esse sane. Il vero problema, per le nostre uve, non è la pioggia, ma le cosidette “bombe d’acqua”».
«La pioggia non ha fatto bene - conferma il presidente del Consorzio Collio Robert Princic - ma per fortuna non ci sono state le grandinate. Il fenomeno non ci spaventa, certo dovremo dare un’accelerata alla raccolta. Il controllo sui vigneti è costante per evitare un peggioramento sanitario delle uve. I rossi soffrono? Adesso sì, però l’uva ha avuto un buon processo di maturazione, grazie al caldo dell’estate».
«Seguendo le previsioni meteorologiche giorno per giorno – dice Michele Pavan presidente del Consorzio Friuli Colli Orientali e Ramandolo - sui Colli Orientali si è proceduto speditamente con la raccolta delle uve bianche e ora siamo a circa il 95 per cento. I cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova i vignaioli che, però, sono sempre più attenti e diventano più flessibili nella gestione delle emergenze. A fine settimana, probabilmente, si inizierà a vendemmiare i rossi che sono ancora sanissimi e reggono bene anche le piogge intense».
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