Conti sbagliati, cancellate bollette “pazze” dell’Enel
GORIZIA. “Bollette pazze” dell’Enel “abbuonate” e in più anche Equitalia dà ragione, questa volta, al contribuente. In tempi di crisi sono sicuramente da sottolineare le occasioni in cui le vertenze legate a richieste di pagamento ritenute indebite dai cittadini si risolvono positivamente.
E’ il caso, tanto per cominciare, delle cosiddette “bollette pazze” dell’Enel. Si tratta di bollette - almeno una decina di casi quelli segnalati all’Adoc del capoluogo isontino – con importi ritenuti dagli utenti assolutamente non congrui con gli effettivi consumi. «Addirittura – ricorda il presidente provinciale dell’Adoc, Ugo Previti - il titolare di una trattoria goriziana aveva ricevuto un ordine di pagamento pari a circa 15 mila euro». L’esercente aveva sollecitato Enel affinchè effettuasse una verifica e, a quanto risulta, era stato riconosciuto l’errore, ma in un secondo momento era nuovamente stato richiesto il medesimo pagamento».
Sono almeno una decina i casi, spesso da centinaia o addirittura migliaia di euro, dei quali si sta occupando l’Adoc, il cui ufficio legale ha appurato – secondo quanto conferma Previti – che si tratterebbe, il più delle volte, di conteggi errati.
«La buona notizia – spiega il presidente provinciale dell’associazione - è che, in seguito alle contestazione formali che abbiamo avviato in questi mesi e all’atteggiamento comunque collaborativo dimostrato da Enel, la maggior parte di queste bollette “pazze” adesso sono state abbuonate e i cittadini goriziani che le avevano ricevuto non dovranno versare l’intero importo. Insomma, l’esito di queste contestazioni formali si sta rivelando positivo».
Nei giorni scorsi si è registrata un’altra “vittoria” per l’Adoc del capoluogo isontino per una vicenda che ha del paradossale. «La sede goriziana di Equitalia ha “condonato” una richiesta di pagamento che era stata inoltrata – afferma Previti – per il mancato pagamento di appena due centesimi. Si trattava di una multa per due infrazioni al codice della strada comminata ad un automobilista goriziano a Firenze nel 2011 dalla locale polizia municipale. La multa era di 94,08 euro e nel pagamento eseguito sempre nel 2011 tramite bollettino postale, probabilmente per un banale errore di trascrizione, era stata accreditata una cirfa di 94,06».
«Soltanto 2 centesimi, ma abbastanza da configurare un pagamento insufficiente e far scattare il relativo avvio dell’iter con Equitalia che ha inviato una cartella di intimazione ad adempiere di 102,60 euro. Ma come detto - conclude con un pizzico di soddisfazione Previti - siamo riusciti a farla cancellare».
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