Cuccioli chiusi nell’auto condannati padre e figlio

Cervignano, il giudice infligge una pena di 10 giorni per maltrattamento di animali. I due erano stati fermati dai carabinieri. I cani affidati ad alcune famiglie

CERVIGNANO. Ieri il giudice Roberto Pecile, del Tribunale di Udine, ha condannato a dieci giorni di reclusione, pena commutata in 2500 euro di ammenda, più le spese processuali, Dejan Dragasic e Jovan Dragasic, padre e figlio, entrambi cittadini serbi, rispettivamente 43 e 20 anni, per maltrattamento di animali. I due erano stati trovati in possesso di otto cuccioli di dobermann che tenevano chiusi, in pessime condizioni, nel bagagliaio della loro automobile.

I fatti risalgono all’8 gennaio del 2012. Padre e figlio dovranno anche provvedere al risarcimento del danno economico (circa 1.000 euro) nei confronti della Lega anti vivisezione, associazione animalista che, fin da subito, si era costituita parte civile e che si è fatta rappresentare, in sede di processo, dall’avvocato Maddalena Bosio. Intanto l’odissea dei cuccioli si è definitivamente conclusa. Le povere bestiole erano state affidate prima al canile Made in Friuli di Porpetto e poi ad alcune famiglie in affido temporaneo. Ora il Tribunale ha disposto la confisca dei cani e l’affido definitivo agli attuali affidatari. Le loro sofferenze sono terminate.

Dejan Dragasic e il figlio Jovan erano stati fermati nel parcheggio del Palmanova Outlet village, ad Aiello. A condurre la brillante operazione erano stati i carabinieri di Cervignano, comandati dal maresciallo Alessandro Maggio, che, ieri, è stato sentito dal giudice durante l’udienza.

Nonostante la cittadella dello shopping friulano fosse ancora chiusa, i movimenti sospetti dei due uomini, visti armeggiare nel bagagliaio dell’auto, una Peugeot 306, erano stati notati dalla vigilanza. Immediata la chiamata alle forze dell’ordine, intervenute tempestivamente sul posto. I cuccioli, di appena un mese, dopo essere stati visitati e curati dalla dottoressa Daria Boscolo, medico veterinario dell’Ass 5, erano stati portati al canile Made in Friuli di Porpetto. I pets erano stati stipati in due piccole gabbie, cinque da una parte e tre dall’altra, senza cibo né acqua. Fermati dai militari, i due serbi non avevano fornito alcuna documentazione relativa al trasporto degli animali e pertanto i militari dell’Arma avevano immediatamente provveduto al sequestro.

La sede nazionale della Lav commenta con soddisfazione la sentenza. «I dieci mesi di reclusione, contro i tre chiesti dal pm - spiega Ilaria Innocenti - dimostrano la gravità delle condizioni in cui sono stati trasportati i cuccioli, costretti in spazi angusti e strappati dalla madre in età tenerissima».

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