Cyberbullismo, uno studente su tre è vittima di insulti

UDINE. Uno studente su tre ha ricevuto insulti o scherzi pesanti in rete che lo hanno fatto stare male; il 5% dichiara di averli subiti in modo continuativo, in media uno studente per classe; tra chi ha vissuto queste situazioni il 30% rivela di non aver mai parlato con nessuno, nemmeno con genitori e amici.
I dati sono tratti dall’indagine “Smart Generation” realizzata dall’associazione M.E.C con il coinvolgimento di 3 mila studenti di età compresa tra i 9 e i 16 anni, appartenenti a 27 diverse scuole del Friuli Venezia Giulia.
La Regione, il giorno dopo l’approvazione della legge nazionale sul cyberbullismo che introduce disposizioni a tutela dei minori, corre ai ripari. E nel corso del consiglio ha accolto all’unanimità un provvedimento nato da una proposta di Forza Italia poi elaborata dalla VI commissione, evidenziando così la gravità del fenomeno.
Tra le azioni promosse ci sono i protocolli di intesa con i soggetti maggiormente coinvolti; le iniziative a carattere culturale, sociale e sportivo; i percorsi educativi rivolti ai giovani; i momenti formativi destinati al personale della scuola e alle famiglie; le campagne di sensibilizzazione e azioni informative verso gli ordini professionali per l’attivazione di servizi di consulenza, anche legale, alle persone vittime di bullismo.
Diversi sono i soggetti che potranno beneficiare dei contributi regionali, tra i quali gli enti locali, aziende per l’assistenza sanitaria, istituzioni scolastiche, singolarmente intesi o in rete. Per sostenere le finalità la Regione metterà a disposizione 60mila euro per il triennio 2017-2019.
«La nostra società sta abdicando troppo facilmente ai propri compiti educativi. Ha fatto bene il Consiglio a ricordarne l’importanza, sottolineando la necessità di intervenire sul tema molto attuale del contrasto al bullismo», questo è il commento di Franco Codega (Pd), presidente della VI Commissione.
Ma la vera svolta arriva dalla legge nazionale. La norma introduce una serie di misure. In particolare il minore sopra i 14 anni vittima di cyberbullismo (o anche il genitore) potrà chiedere al gestore del sito Internet o del social media o al titolare del trattamento di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete. In ogni istituto scolastico, inoltre, tra i professori sarà individuato un referente per le iniziative contro il cyberbullismo. Infine, in caso di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali via web, sulla falsariga di quanto già è previsto per lo stalking, il cyberbullo potrà essere formalmente ammonito dal questore.
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