Dove si vive meglio? Ecco la mappa del benessere in Friuli

Moimacco è il comune in provincia in cui complessivamente c’è più benessere sociale ed è più facile fare impresa. La maglia nera, invece, si conferma Drenchia.
A dirlo è un’indagine della Confartigianato, basata su 12 indicatori socio-economici e imprenditoriali. Nella top five figurano anche Pradamano, San Giovanni al Natisone, Tavagnacco e Campoformido. Udine, invece, è al quattordicesimo posto, ma risale di dieci posizioni rispetto alla precedente edizione del 2014.
Si vive meglio in pianura
Il calcolo del benessere socio-economico si basa sull’indice di vecchiaia più basso, sulla fecondità, sulla percentuale più bassa di maschi celibi, sulla presenza di veicoli a minor consumo di inquinanti e sul grado di raccolta differenziata. L’indice di facilità di fare impresa raccoglie altri dati: la percentuale dei redditi da lavoro e impresa, il numero di imprese su 100 famiglie, la percentuale di aziende in forma di società di capitale, il numero di realtà giovani e artigiane e le aziende attive nate dal 2010 in poi.
«Indicatori di questo tipo – è spiegato nello studio – sono efficaci per orientare le scelte di politica economica e supportare il dialogo e il confronto tra le categorie economiche e le amministrazioni locali, vista la loro capacità di sintetizzare i punti di forza e di debolezza dei comuni e di individuare casi “di successo” all’interno di enti simili per dimensione e territorio. Si vuole, però, evitare la strumentalizzazione per finalità politiche di un indicatore che ha una natura complessa e non può essere ricondotto, nel bene o nel male, all’azione di breve-medio termine di un’amministrazione comunale».
L’ “Eldorado” complessivamente è localizzato in pianura e precisamente nei comuni della cintura udinese, con propaggini verso il Distretto della Sedia e a ovest fino a Codroipo. Analizzando i dati del solo indice di benessere socio-economico figurano molti comuni della zona ovest e nord-ovest del capoluogo. Ma se si guarda alla facilità d’impresa è l’area ad est a comandare la classifica.
Montagna ancora in crisi
L’area montana fatica più di altre ad uscire dalla crisi. A soffrire in particolar modo sono i comuni di piccole dimensioni demografiche e spesso localizzati nelle aree più marginali della provincia. Tra i peggiori cinque troviamo Drenchia, Ligosullo, Stregna, Grimacco e Savogna. Non mancano gli “intrusi”, come Marano al 107° posto. Ma ci sono anche le eccezioni nell’Alto Friuli. Buoni livelli di benessere ci sono ad Amaro (9° posto), Tolmezzo (21°) e Malborghetto (23°).
Migliora anche Sauris, unica “isola quasi felice” nella Carnia occidentale con la 52° posizione. La situazione, già critica, è invece in peggioramento nel Tarcentino-Valli del Torre, in alcuni comuni del Canal del Ferro e nei comuni delle colline orientali (Attimis, Faedis e Torreano). Benessere in calo anche in molti comuni costieri (Aquileia, Marano Lagunare, Palazzolo dello Stella e Lignano Sabbiadoro). Nonostante la strada ancora tortuosa per la montagna friulana emergono segnali incoraggianti.
Ad esempio Dogna è al primo posto per indice generico di fecondità della popolazione, Malborghetto Valbruna è in “pole position” per percentuale di veicoli Euro 4 o superiori, Amaro è in cima alle imprese in forma di società di capitale e anche le “cenerentole” Stregna e Drenchia si difendono bene per vocazione imprenditoriale dei giovani e per percentuale di imprese artigiane, mentre Verzegnis ha un’ottima presenza di imprese nate nell’ultimo quinquennio. Il problema per molti di questi comuni è che spesso rappresentano un’eccellenza per un unico indice e si ritrovano nelle ultime posizioni per gli altri.
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