Fiumicello: abbattuta la stazione che gli intellettuali volevano salvare

Secondo il Comune, ora si riqualificherà la zona. I contrari avevano anche proposto un referendum, che poi non è stato fatto. Il pittore Cian: distrutto un simbolo

FIUMICELLO. Addio alla storica stazione delle autocorriere di Fiumicello, opera del compianto architetto Arnaldo Zuccato di Udine e realizzata negli anni 1955-1960, periodo in cui il professionista ha operato nella zona. Giovedì, sotto gli occhi di tanti residenti scesi in piazza, la stazione è stata demolita. Al suo posto saranno realizzate due pensiline per le fermate.

L’area, annuncia l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco, Claudio Pizzin, sarà riqualificata e saranno anche abbattute le barriere architettoniche. Contrari gli intellettuali della Bassa, una trentina, che, già nel mese di ottobre del 2012, si erano mobilitati per “salvare” la stazione. Era stato anche proposto un referendum che poi non è stato fatto. Oltre al noto vignettista di origini aquileiesi, Francesco Tullio Altan, e allo scrittore Emilio Rigatti, gli altri firmatari erano: l’ingegner Flavio Piva (promotore), i pittori Evaristo Cian, Sergio Altieri, Ignazio Doliach, Enzo Valentinuz e Luciano De Gironcoli, i fotografi Romano Martinis e Maurizio Frullani, il calciatore Beppe Savoldi, gli artisti Luciano Martinis e Rosa Bernal, il regista Francesco Macedonio, la costumista Mara Chaves, il matematico Beppe Cian, il musicista Claudio Cojaniz, gli architetti Chicca Altan, Vittorio Tallandini e Toni Zogno, le insegnanti Francesca Valente e Maria Pia Miniussi, Nora Rigatti, pensionata, Mido Martinis, artigiano, Andrea Bellavite, scrittore e giornalista, Alda Basso, impiagata, il consigliere regionale di Rifondazione comunista, Roberto Antonaz, e il segretario regionale, Christian Franzil. Nonostante la petizione, la stazione è stata rasa al suolo.

«I tentativi di bloccare i lavori non sono andati a buon fine – commenta l’assessore Pizzin – Dopo aver ottenuto tutti i pareri favorevoli finalmente abbiamo demolito la struttura. La ditta ha già provveduto a rimuovere tutti i residui dell’abbattimento e ora procederemo con il cantiere. I cittadini che hanno assistito alla demolizione hanno commentato con un “finalmente”. La gente ha appreso con soddisfazione quanto fatto. Abbattere la stazione era una priorità e una necessità. Era diventata una zona degradata, in pieno centro. Nel progetto è prevista anche la realizzazione di una rotatoria in piazza Unità. Tutto l’intervento è stato finanziato grazie ad un contributo versato per costruire la rotonda a San Lorenzo. Abbiamo ritenuto di spostare il finanziamento perché, a nostro avviso, l’ex stazione era più urgente”.

Il pittore Evaristo Cian, uno dei contrari, dichiara: «Hanno ritardato i lavori di un anno perché mancavano i documenti necessari per consentire l’avvio dei lavori. La struttura andava mantenuta, era un simbolo per il paese. Il grande Sergio Altieri si accorgeva che era arrivato a Fiumicello proprio guardando la stazione. Andava ripulita e ristrutturata, non demolita. L’attore Marco Paolini, nel suo libro “L’anno passato” dice che la stazione di Fiumicello è un elemento caratteristico del paese. Detto da lui è gratificante. Tutte le stazioni della provincia di Gorizia sono state costruite prendendo spunto da quella fiumicellese. Credo che questa amministrazione non abbia compreso l’importanza dell’opera».

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