«Il Papa e Letta invitati alla diga del Vajont»
ERTO E CASSO. Non solo papa Francesco, ma anche Giorgio Napolitano ed Enrico Letta saranno invitati a Longarone per far memoria di quanto avvenuto la sera del 9 ottobre 1963 alla diga del Vajont. Lo conferma il sindaco Roberto Padrin, anticipando che la prossima settimana riunirà altri colleghi del territorio per formalizzare l’invito sia al presidente della Repubblica che al nuovo premier. L’ultimo capo dello Stato in città è stato Carlo Azeglio Ciampi, che si commosse durante la messa celebrata nella chiesa parrocchiale dall’allora vescovo monsignor Vincenzo Savio.
Il 9 ottobre, giorno dell’anniversario, o nei dintorni di quella data, quindi, potrebbero convenire ai piedi della diga le più importanti autorità dello Stato e della Chiesa. Nelle ultime ore la città di Longarone è stato oggetto di una ricognizione per le misure di sicurezza, ma non si è capito per quale evento sarebbero state verificate. Indiscrezioni autorevoli hanno indicato la possibile visita di papa Bergoglio per cui, anche in parrocchia e in Comune, la speranza in questo senso ha cominciato a salire. Il sindaco stesso, però, consiglia cautela.
«Ho consegnato la lettera d’invito, anche a nome dei colleghi, nelle mani del vescovo monsignor Giuseppe Andrich, so che l’ha a sua volta lasciata nelle mani del pontefice. Ma ci vorrà del tempo prima di una risposta». Bergoglio, fin dalle prime ore dopo la elezione, ha parlato di custodia del creato e subito dalla valle del Vajont è scattata la sintonia col nuovo pontefice. Secondo Rinaldo De Rocco, sindaco di Canale d’Agordo, che ha pure firmata la lettera (non manca neppure quella di Mario Tremonti, primo cittadino di Lorenzago) bisognerà attendere l’estate per l’eventuale risposta.
«Noi, comunque, siamo fiduciosi, perché se papa Bergoglio ci onorasse della sua visita, oltre che a Longarone, sarebbe atteso a Canale per onorare papa Luciani, nella chiusura dell’anno centenario della nascita, oltre che un altro candidato agli altari, padre Felice Cappello di Caviola». Ed ecco la firma anche del sindaco di Falcade in calce a quell’invito. Il sindaco di Canale precisa di confidare molto nel suo “compaesano”, il vescovo Andrich, perché evidentemente «il rapporto privilegiato – precisa – è tra la santa sede e la diocesi».
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