La commemorazione del Vajont, Corona: «No ai superstiti di professione»

Lo scrittore: «Chi ha avuto i morti invece tace con dignità». Anzovino: «Non dimenticare». Serracchiani oggi alla cerimonia
20070811 - ERTO-CASSO (PORDENONE) - LIF - TURISMO: DA OGGI VISITE GUIDATE SU CORONAMENTO DIGA VAJONT - Nella foto Mauro Corona, abitante di Erto (Pordenone), che ha fatto da 'cicerone' al percorso inaugurato oggi che attraversa la diga del Vajont. Da oggi infatti i turisti che visiteranno la diga del Vajont, dove, il 9 ottobre 1963, avvenne la tragedia che causo' quasi 2.000 morti, potranno percorrere per intero il coronamento dello sbarramento artificiale, osservando sia la forra del torrente sia, sul lato opposto, la valle del Piave. L'iniziativa fa seguito alla convenzione sottoscritta alcuni giorni fa tra Enel, Parco naturale delle Dolomiti Friulane e Fondazione Vajont. ALBERTO LANCIA / ANSA / KUM
20070811 - ERTO-CASSO (PORDENONE) - LIF - TURISMO: DA OGGI VISITE GUIDATE SU CORONAMENTO DIGA VAJONT - Nella foto Mauro Corona, abitante di Erto (Pordenone), che ha fatto da 'cicerone' al percorso inaugurato oggi che attraversa la diga del Vajont. Da oggi infatti i turisti che visiteranno la diga del Vajont, dove, il 9 ottobre 1963, avvenne la tragedia che causo' quasi 2.000 morti, potranno percorrere per intero il coronamento dello sbarramento artificiale, osservando sia la forra del torrente sia, sul lato opposto, la valle del Piave. L'iniziativa fa seguito alla convenzione sottoscritta alcuni giorni fa tra Enel, Parco naturale delle Dolomiti Friulane e Fondazione Vajont. ALBERTO LANCIA / ANSA / KUM

VAJONT. La governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, sarà il primo presidente della Regione a partecipare alle cerimonie organizzate dal Comune di Vajont ricordare la tragedia della frana del 1963. Sino a oggi tutti i governatori si erano concentrati su Erto e Casso e Longarone, lasciando ai margini delle iniziative il piccolo centro alle porte di Maniago.

Alle 19 la Serracchiani presenzierà al corteo che dal municipio si sposterà nella chiesa parrocchiale. Al termine ci saranno i discorsi del sindaco Felice Manarin e della stessa presidente regionale. «Siamo onorati di questo riconoscimento, giunto di fatto dopo 44 anni dalla costituzione del nostro Comune», ha commentato Manarin.

La giornata di ricordo delle duemila vittime s’inizierà oggi alle 9 con due distinte funzioni celebrate nelle chiese di Erto e di Casso. Alle 11.30 sarà officiato un altro momento di preghiera in suffragio dei morti della sciagura, ma stavolta nel tempietto dedicato a Sant’Antonio del Colomber, proprio di fronte alla diga.

La suite di Anzovino per il Vajont

Alle 15 sindaci e superstiti si incontreranno al cimitero di Fortogna, frazione di Longarone, dove sono sepolte le salme riconosciute e quelle rimaste anonime. Infine la lucciolata delle 21.30: dalla piazza di Erto e da quella di Casso si snoderanno due diversi cortei illuminati dalle candele. I partecipanti scenderanno alla frana del monte Toc dove alle 22.39, l’ora precisa del disastro, deporranno tutti i lumini. Le offerte saranno devolute al Cro di Aviano.

Gli appuntamenti di riflessione non termineranno con oggi: il prossimo 2 dicembre si discuterà del Vajont anche a Bruxelles dove è in programma una conferenza al Comitato delle Regioni. A promuovere la giornata europea sono stati i componenti friulani del Cdr, il presidente del consiglio regionale Franco Iacop e l'ex sindaco di Sacile Isidoro Gottardo. I due esponenti politici stanno lavorando perché anche le istituzioni comunitarie siano maggiormente coinvolte nelle iniziative legate alla tragedia di 52 anni fa.

Intanto da Erto si registra una riflessione dai tratti amari e pungenti dello scrittore e artista Mauro Corona. «Parlare di Vajont è ormai pericoloso - ha detto Corona, apprezzato autore di libri sulle tradizioni e sulla gente della sua terra -. C’è chi fa il “superstite” di professione e non tollera ingerenze. Chi ha avuto i morti invece tace con estrema dignità. Loro sí che devono parlare».

E ancora, rispetto a quanto avvenne nel 2013 e che ancora oggi resta indelebile nella mente di amministratori e cittadini: «Sí, continuo a essere rammaricato con l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano -. È andato ovunque, ma non qui a commemorare i 50 anni dalla sciagura. Ci saremmo aspettati una sua presenza». E in effetti sino all’ultimo si susseguirono notizie e smentite ufficiali di un arrivo in zona del Capo dello Stato.

Alla fine a Longarone comparve il presidente del Senato, Pietro Grasso. Di lí a qualche mese saltò pure l’incontro tra i sindaci dei Comuni coinvolti e Napolitano al Quirinale.

Infine Remo Anzovino, autore della magnifica “Suite for Vajont” che invita a non dimenticare: «Da quando, due anni fa, ricevetti in Campidoglio il premio Anima non c’è stato concerto in cui non abbia eseguito questa composizione, perché penso che la musica possa aiutare a tenere vivo il ricordo di un fatto che lo Stato ha fatto di tutto per dimenticare per decenni. Il mio piccolo tributo è alle genti del Vajont e al loro coraggio di rialzarsi e lottare per riprendersi l’identità».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:vajont

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto