La denuncia: «Tagliamento ora a grave rischio» - FOTO

Il comitato per il fiume chiede misure per ridurre gli effetti dello svaso di Sauris. Il comitato parla di un "danno arrecato, destinato a tradursi in un inevitabile degrado ambientale, paesaggistico ed economico"

SAURIS. Svaso della diga di Sauris: alle preoccupazioni già espresse da Legambiente e Wwf, si aggiungono quelle del comitato Assieme per il Tagliamento, che da dieci anni vigila sulla salute del fiume e dell’ambiente e ne promuove la valorizzazione.

Il comitato parla di un «danno arrecato, destinato a tradursi in un inevitabile degrado ambientale, paesaggistico ed economico. I 50 mila metri cubi di fango, immessi nel Lumiei e nel Tagliamento, senza tener conto delle dinamiche fluviali, hanno seriamente compromesso – dice la presidente Franca Pradetto - i due corsi d’acqua, già ripetutamente interessati da prelievi e continue interruzioni del loro deflusso minimo vitale, con ripercussioni drammatiche sull’ecosistema e sulle specie ittiche presenti». Il comitato chiede che sia fatta piena luce sulle eventuali «responsabilità e inadempienze – continua Pradetto - degli uffici ministeriali e regionali, che hanno consentito il superamento del limite dei solidi in sospensione nelle acque dei due corsi, in misura ben superiore ai 5-7 g/l, che rappresenta quella soglia di sicurezza, al di sotto della quale si possono ancora limitare gli effetti negativi sull’ittiofauna».

Il Comitato chiede poi «di rimediare immediatamente alla presenza di limo sul greto del Tagliamento, impedendo la discesa dei depositi lungo il suo corso. Non sappiamo quanto le buche scavate, per trattenere e far decantare il fango, o gli enormi quantitativi d’acqua che da Caprizi si vorrebbero immettere nel fiume per diluire il limo e farlo defluire a valle, rappresentino una soluzione o quanto invece possano, a loro volta, concorrere a compromettere ulteriormente l’ecosistema».

Il comitato chiede «che nell’asportazione del fango vengano applicate le specifiche normative sulle terre e rocce da scavo o comunque quelle sullo smaltimento dei rifiuti solidi che implicano ben precise azioni e cautele» e, ritenendo disastrosi «gli esiti che ha avuto lo svuotamento accelerato del bacino», il comitato chiede «si adottino soluzioni alternative e meno invasive che tengano in maggior conto lo studio delle dinamiche idrauliche e i possibili effetti ambientali, coinvolgendo nella programmazione degli interventi le diverse componenti tecnico-scientifiche e quelle ambientaliste».

Pradetto, esprimendo il pieno appoggio al sindaco di Preone «sempre molto attento – dice - alla conservazione dell’ambiente fluviale del Tagliamento», chiede un «intervento immediato per evitare che elevatissime concentrazioni di fango nell’acqua possano portare a un vero e proprio disastro ambientale su tutto il corso del fiume».(t.a.)

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