M5s e Pd: chiudere il Cie di Gradisca
GRADISCA. «Era prevedibile che il Cie di Gradisca diventasse per l’ennesima volta teatro di episodi di violenza e di disperazione. Fino a oggi non si è fatto nulla per risolvere la situazione».
Così la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo. «È evidente che le situazioni che si vengono a creare nei centri di identificazione sono solo la punta dell’iceberg di un problema, quello dell’immigrazione, che bisognerebbe affrontare e risolvere una volta per tutte, non limitandosi ai semplici proclami - prosegue la nota -. È necessario implementare la convenzione di Dublino, renderla pienamente efficace ed evitare, con il supporto della diplomazia europea, che l’Italia resti ostaggio di alcuni Paesi nordafricani, che utilizzano i disperati in partenza da quelle coste come merce di scambio».
Ed in merito al decreto che istituisce a Gradisca d’Isonzo un Centro di accoglienza (Cda) Dal Zovo paventa il rischio che «in regione arrivino almeno 500 immigrati al mese, destinati ad aumentare a dismisura il numero dei clandestini presenti in Friuli Venezia Giulia. È una situazione insostenibile».
«Lo avevamo già detto all’indomani della visita di qualche settimana fa: il Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca, almeno così come oggi è gestito, va chiuso» rincara Franco Codega, consigliere regionale del Pd, che così prosegue: «Le condizioni di vita delle persone ivi trattenute sono inaccettabili.
Sono molto più restrittive di quanto previste dalle direttive europee in proposito e sono spesso al limite del rispetto dei diritti umani fondamentali: ci sono difficoltà di comunicare all’esterno, privazione di uno spazio mensa, somministrazione di psicofarmaci, mancanza di qualunque libro o giornale cartaceo, stazionamento in recinti-gabbia», «già denunciavamo il rischio di ribellione a una tale situazione di repressione ingiustificata. È già avvenuto in passato ed è avvenuto anche in questi giorni. La situazione del giovane marocchino in condizioni gravissime all’ospedale di Cattinara è l’emblema di una situazione che non si è voluto o non si è saputo governare. Tutto questo è intollerabile».
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