Maltempo, danni per milioni Cividale/ FOTO e VIDEO Udine/ FOTO Il giorno dopo/ FOTO - VIDEO

CIVIDALE. Un nubifragio senza precedenti, a memoria breve ma pure di medio termine: valanghe d’acqua si sono abbattute su Cividale e nelle Valli del Natisone per quasi tre ore, nel pomeriggio di ieri. Il bollettino della protezione civile, in serata, dava a quota 133,6 millimetri le precipitazioni accumulate a Cividale. Il bilancio è pesante, i danni ingenti. In tilt, a lungo, la rete stradale e – a tratti – il sistema delle telecomunicazioni; fulminati alcuni impianti semaforici, allagate palestre, scuole, decine e decine di scantinati.
Ospedale. Ad avere la peggio è stato il seminterrato del nosocomio, prima enorme pozzanghera e poi maleodorante “miscuglio”: non solo acqua piovana, infatti, sui pavimenti del pronto soccorso e delle sale operatorie. Ci si sono messi di mezzo anche i pozzi neri. «I locali sono completamente inagibili», ha reso noto in serata il sindaco Stefano Balloch, precisando che pure gli ascensori sono rimasti bloccati. All’opera, oltre a vigili del fuoco e protezione civile, lo stesso personale ospedaliero. Situazione analoga nel piano interrato della Casa di riposo, che ospita vari locali di servizio e una palestra. I pompieri sono intervenuti tempestivamente, ma per riportare il panorama alla normalità di lavoro ne servirà parecchio.
Monastero, scuole, strade. Infiltrazioni anche in Santa Maria in Valle e, come detto, in numerosi edifici pubblici. Chiuso il sottopasso del cimitero maggiore, fiume sulla statale fra le due rotonde che introducono al centro storico, miriade di vie inondate, a cominciare da quelle di Rualis e da via Gorizia, sulla quale si sono accumulate alcune decine di centimetri. Allagameti anche al Commissariato.
Campi e vigne. Sommersa una vasta porzione di campagna, intorno alla città. La violenza del temporale ha però risparmiato, per la maggior parte, l’area di Spessa, zona di vigneti: di grandine, fondamentalmente, in tale contesto (a differenza di quanto avvenuto a Cividale) non se n’è vista.
Soccorsi. Le proporzioni dell’emergenza hanno costretto l’amministrazione a chiedere rinforzi alla centrale operativa della protezione civile. Da Palmanova è così partito l’allerta, che ha fatto confluire nella città ducale e dintorni parecchie squadre di volontari da altri Comuni. Grave la situazione pure a Remanzacco, dove i violentissimi rovesci hanno provocato il crollo di un palo della luce e di numerosi rami, finiti sulle carreggiate, soprattutto nella zona di Cerneglons. Idem – anzi, peggio – nell’entroterra cividalese. Sulle vallate del Natisone si è riversata, nel giro di un paio d’ore, un’enorme quantità d’acqua, che ha causato (rende noto il sindaco di Pulfero, Domenis) cedimenti del terreno in più punti. Inevitabilmente danneggiati i meleti.
Natisone. Da una condizione di secca pressoché totale il fiume è passato, in brevissimo lasso di tempo, ad una di gran piena: vorticosa ondata marrone nella forra come non si vedeva da tempo.
Danni per milioni. Ammontano ad alcuni milioni di euro i danni causati nello storico centro della città ducale di Cividale del Friuli dal violento nubifragio abbattutosi ieri. Molte le strutture pubbliche e privato risultate danneggiate e non è ancora terminato il sopralluogo che la protezione civile sta conducendo insieme con amministratori locali.
Questa mattina,in Comune si è svolto un vertice con i tecnici per stabilire il piano degli interventi da adottare. In particolare, preoccupa la situazione del Tempietto longobardo, all'interno del monastero di Santa Maria in Valle, patrimonio Unesco, che ha riportato infiltrazioni d'acqua. Per la ristrutturazione e messa in sicurezza del tempietto sono stati disposti tre milioni di euro ma i lavori - il cui inizio era previsto per lo scorso anno - non sono ancora cominciati per i limiti previsti dal Patto di stabilità.
Altri 12 milioni di euro già finanziati e destinati a opere di messa in sicurezza del borgo rurale cittadino sono bloccati per lo stesso motivo. La scuola professionale Civiform ha informato che l'apertura dell'anno scolastico è messa in pericolo per i danni causati dalla pioggia ad alcune aule e alla cucina didattica che sono state dichiarate inagibili.
L'apertura dell'istituto è prevista per il 12 settembre prossimo. Sempre a Cividale è stato riaperto oggi il sottopasso di accesso alla città dopo l'intervento dei tecnici dell'Anas che hanno prosciugato la pioggia che aveva creato un allagamento. Nella frazione di Gagliano gli agricoltori hanno annunciato che lavoreranno giorno e notte ininterrottamente per salvare quanto possibile dai vitigni, già in fase di vendemmia.
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