Nei piatti la storia del territorio: cultura dei cibi dal mare ai monti
Sedersi a tavola in Friuli Venezia Giulia significa lasciarsi viziare. Significa apprendere sapori e tradizioni, storie lontane e antiche ricette che in una regione di confine riescono a fondere culture diverse, ma anche innovazione e creatività grazie ai grandi chef stellati. Significa assaporare l’accoglienza, l’ospitalità e il calore di un territorio che in un piatto riassume la storia di quel luogo, piccolo microcosmo che come un tassello di un mosaico va a comporre questa magica e variegata regione a nordest.
La nostra è una terra preziosa, in grado di incuriosire e affascinare chi la scopre, appassionare e incantare chi già la conosce, piacevole ricordo per chi le fa visita.È ricca di piccoli produttori artigianali, lavoratori infaticabili che con passione e duro impegno danno vita a ingredienti di prima qualità e protagonisti dei piatti. E di vino, con tante varietà tra cui quelle autoctone che producono bianchi apprezzati in tutto il mondo per la loro eleganza, frutto e orgoglio di un territorio non sempre facile da coltivare.
Dalle Alpi alla laguna, dai colli al mare attraversando la pianura, i fiumi e il Carso, s’incrociano eccellenze dell’agroalimentare lungo sei tracciati che compongono la Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia, la nostra Route63 dei sapori che oggi conta oltre 400 aderenti tra produttori, ristoratori, artigiani e aziende agricole e vitivinicole e percorre tutto il territorio contribuendo anche alla promozione turistica.
Accanto ai 17 presidi Slow Food, alcuni grandi brand - come il Prosciutto di San Daniele e il Formaggio Montasio che portano il nome della regione in tutto il mondo - e 160 prodotti agroalimentari tradizionali riconosciuti, per un viaggio indimenticabile nell’enogastronomia del Friuli Venezia Giulia tra vigneti, natura e una storia millenaria.
*Assessore regionale alle attività pruduttive e al turismo.
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