Pm10, polemica continua a Sacile: gli ultimi dati sono dell’11 aprile

La centralina mobile in via don Milani indicava un minimo sforamento, poi più nulla. Dopo due settimane è riapparsa la “finestra”, ma senza informazioni. E all’Arpa non ne sanno nulla
ANTEPRIMA Udine 23-02-2008 targhe alterne oberdan
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SACILE. Si continua a discutere a Sacile, tra proteste e polemiche, di inquinamento atmosferico legato principalmente al traffico viario. Intanto, però, mancano i dati delle previste rilevazioni in riva al Livenza tramite centralina fissa.

«Risale all’11 aprile scorso – denuncia al riguardo l’ex consigliere comunale Rossana Casadio (lista civica Sacile partecipata e sostenibile) – l’ultima rilevazione (segnala uno sforamento appena oltre la soglia prevista) apparsa on-line sulla presenza di Pm10 registrato dalla centralina di via don Milani. Poi, inspiegabilmente, appariva la centralina mobile indicata come posizionata in via Martiri Sfriso. Oggi (mercoledì, ndr) finalmente è riapparsa la centralina fissa. Però quando si apre la finestra per consultare la cosiddetta “serie storica”, cioè i dati di ogni singolo giorno, appare questa scritta in rosso: non ci sono dati per la stazione scelta. Avevo già telefonato alla sede di Pordenone la scorsa settimana e non avevano spiegazioni: mi hanno detto che si sarebbero informati presso la Direzione generale di Palmanova. Non è mai successo – conclude la Casadio – un vuoto di rilevazione di tale durata».

A Sacile, ricordiamo, è stato di recente approvato dalla giunta municipale il nuovo Piano di azione comunale per il contenimento dei fenomeni acuti di inquinamento atmosferico con contestuale abrogazione del piano vigente approvato nel 2009 e successivamente modificato due volte nel corso dello stesso anno. Nell’approvare il nuovo piano, che contiene le indicazioni e le nuove azioni previste dal piano regionale, l’esecutivo guidato dal sindaco Roberto Ceraolo ha specificatamente demandato al coordinatore dell’Area edilizia, urbanistica ed ambiente la stesura di tutti gli atti successivi nonché la redazione di apposite procedure che semplifichino il flusso delle informazioni sia tra gli uffici interessati che nei confronti dei cittadini e permettano una rapida e veloce attivazione o disattivazione dello strumento.

Nel piano di azione comunale sono indicate le azioni di emergenza da attivare in caso di rischio di superamento dei limiti fissati dalla normativa in tema di qualità dell’aria per il Pm10 (materia particolata cioè in piccole particelle), il NO2 (biossido o diossido di azoto emesso soprattutto dai motori diesel e ritenuto cancerogeno), O3 (ozono). Il Piano viene attivato e disattivato sulla base delle previsioni di qualità dell’aria elaborate dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente-Centro ricerca modellistica ambientale che provvede ad inviare le specifiche indicazioni al Comune tramite posta elettronica certificata e posta elettronica ordinaria.

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