Pordenonese flagellato da pioggia e vento

Precipitazioni molto intense, alberi crollati e incidenti stradali in provincia. Camion rovesciato a San Quirino, allerta in quota per il rischio valanghe

PORDENONE. Il maltempo ha imperversato nella provincia di Pordenone, dalle montagne fino al confine con il Veneto. Alberi caduti, nevicate copiose sul Piancavallo, precipitazioni molto intense, specialmente in Valcellina, interventi dei pompieri, incidenti e allagamenti di zone rurali e parchi.

Diversi i fatti di cronaca, ma per fortuna senza conseguenze tragiche, come in altre parti d’Italia. E come il Pordenonese ha sofferto tutta la regione, complice anche il forte vento e le mareggiate che si sono verificate sulla costa, da Grado a Lignano. Vigili del fuoco e protezione civile sono intervenuti per alberi, cavi pericolanti e pali delle linee elettriche caduti.

Anche nel Friuli occidentale non sono mancati contrattempi di questo genere. Due gli alberi caduti: il primo alle 0.30 a Sacile, in via Bertolissi, il secondo subito dopo sulla strada che collega Travesio a Clauzetto. Il vento ha provocato la caduta di alberi, rami e ramaglie anche a Caneva. Tra il pomeriggio di domenica e la mattina di lunedì si sono registrati diversi incidenti stradali, in particolare tamponamenti e uscite di strada determinati, almeno in parte, dalle condizioni del fondo stradale. Fortunatamente per gli automobilisti non ci sono state gravi conseguenze.

Alle 4.45 c’è stato un incidente a Sedrano, dove si sono scontrati un camion e un furgone di fronte al ristorante Stella. Alle 5.40 un mezzo pesante della ditta Snua è finito fuori strada a Montereale Valcellina. Nessuno degli incidenti ha registrato conseguenze particolarmente gravi.

Da venerdì a ieri in regione sono caduti, in media, cento millimetri di pioggia (la punta massima di 150 a Piancavallo) e in montagna, oltre i 1600 metri, è comparso un metro di neve fresca, sempre durante il weekend. Nella zona di Barcis in media le precipitazioni hanno raggiunto quota 62,8 millimetri. A Pordenone invece millimetri caduti sono stati 23,3 di media. I corsi d’acqua come Reghena, Loncon, Lemene e Lugugnana, riempitisi nella Bassa, hanno poi creato disagi lievi in Veneto.

«Dopo ieri - ha spiegato il previsore dell’Osmer Arpa Livio Stefanutto – il tempo dovrebbe sistemarsi e il cielo dovrebbe essere variabile o poco nuvoloso».

La tregua durerà, secondo gli esperti, sino a domani sera, quando arriverà dall’Atlantico un altro fronte freddo di breve durata, con venti da nord e nevicate anche a quota 300-500 metri. E già giovedì pomeriggio ci dovrebbe essere un miglioramento. Mentre per avere previsioni con un buon grado di attendibilità per il prossimo weekend, precisano ancora dall’Osmer Arpa, è bene attendere ancora un po’.

Il mese di febbraio 2016, anticipano i previsori che oggi valuteranno i dati definitivi, «potrebbe essere stato uno dei più piovosi degli ultimi anni» anche se, durante questo mite inverno, le precipitazioni sono nella norma. Resta alto, poi, sui rilievi della provjncia e della regione, il pericolo valanghe.

Per via della tanta neve caduta e non consolidata c’è, come sottolinea in una nota la protezione civile, un forte rischio su questo fronte, di cui è bene tengano conto gli sciatori e coloro che, magari violando specifici divieti, tendono ad avventurarsi in fuori pista assolutamente sconsigliabili, specie in questo periodo.

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