"Siamo stati abbandonati": viaggio nel paese che ha vissuto per tre giorni senza luce
POCENIA. «Prima la paura, poi i disagi. Quando i vetri delle finestre esplodono fino a colpirti e tu in casa con i tre nipotini pensi solo a proteggerli e a metterli al riparo. Mentre in giardino un pino cade sfiorando il tetto e la sua chioma arriva fino alla porta di ingresso.
Poi la luce salta e l’acqua calda che non c’è più. Credi che tutto venga sistemato in poco tempo. Invece dovranno passare più di 72 ore. Siamo tornati a vivere come si faceva una volta».
Lo dice sorridendo Sergio Meazzo, ex vicesindaco di Pocenia. «Ma i disagi sono stati tanti – aggiunge subito –. Siamo dovuti andare a fare la doccia da nostro figlio a Rivignano, ci siamo arrangiati come potevamo. Abbiamo dovuto buttare tutti i cibi che avevamo nel congelatore.
Una situazione che ormai dopo tre giorni sta diventando insostenibile». Meazzo vive assieme alla moglie nella frazione di Roveredo, in via Venezia, e racconta la terribile esperienza vissuta durante e dopo l’insieme dei temporali che hanno messo in ginocchio il Friuli.
Ci tiene subito a sottolinearlo: «Non voglio accentrare l’attenzione solo su di me, ma sollevare un problema che ha riguardato molte famiglie. Qui tutti abbiamo subìto gli stessi disagi senza contare i danni. Pensi che in una casa a pochi metri da qui le forti raffiche di vento hanno scoperchiato il tetto e in un’altra un albero è caduto sopra una macchina.
Abbiamo avuto la sensazione di essere dimenticati – prosegue – e che l’attenzione si sia concentrata subito sui grandi centri lasciando i piccoli per ultimi».
Almeno 12 famiglie di questa frazione hanno vissuto la stessa situazione. Senza luce né acqua. E l’esasperazione ha lasciato spazio alla rabbia.
Domenica pomeriggio, 13 agosto, i tecnici dell’Enel erano al lavoro e verso le 20, come ci ha confermato lo stesso ex vicesindaco, è tornata la luce anche a casa Meazzo.
Se ci fossero stati problemi l'Enel – ha riconosciuto – avrebbe ugualmente garantito il ripristino con due generatori. E così oggi si tira un sospiro di sollievo. Si torna a vivere veramente nella propria casa. Si torna a cenare qui.
Di nuovo ci si può lavare o fare una lavatrice. Si ritorna alla quotidianità. Che mancava, minuto dopo minuto. Nessuno dimenticherà la furia del maltempo che giovedì ha devastato l’intero Friuli . Meazzo risiede qui da 42 anni e non aveva mai visto nulla di simile.
«Abbiamo avuto davvero moltissima paura – ripete –. Nel mio giardino sono caduti alberi e i rami sono stati scaraventati a decine di metri di distanza senza contare le tegole rotte e altri danni. Da tre giorni io e mio figlio stiamo lavorando senza sosta per sistemare».
Guarda le piante spezzate e sospira: «Quando sono arrivato qui c’era una distesa di terreno, queste piante erano cresciute con me e non sa il dispiacere nel vederle così».
L’emergenza non è rientrata solo a Pocenia, ma anche a Gonars, a Moruzzo e pure a Monteaperta di Taipana dove si era guastato anche il generatore di corrente installato per ovviare ai guasti rilevati nelle linee elettriche. Intanto l’Enel assicura di aver fatto il possibile per ridurre i disagi: «Anche con l’azienda agricola di Osoppo abbiamo mantenuto i contatti con il titolare dell’allevamento».
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