Stress sottovalutato: ne soffrono otto persone su dieci

Giornate frenetiche, ritmi di lavoro incalzanti, abitudini scorrette, precarietà, agitazione, nervosismo e ansia da prestazione. In poche parole, stress. Esaurimento psicofisico. Il “male” dei giorni nostri, quello che colpisce sempre più persone - si parla del 70-90 per cento della popolazione - che non riescono a reggere i ritmi della quotidianità o eventi traumatici, compresi giovani e bambini: un disturbo troppo sottovalutato e poco considerato che è sempre più presente nella società.
Proprio in questo ambiente diviene fondamentale la figura dello psicologo, alla quale si ricorre per cercare di uscire da una situazione negativa che genera malessere. Ieri, nella sala Paolino d’Aquileia il convegno dal titolo “Stress e interazione. Mente-corpo-emozioni. Nuove frontiere di intervento per lo psicologo” - organizzato dall’Ordine degli psicologi Fvg guidato da Roberto Calvani - ha voluto fare il punto sulla situazione e proporre buone pratiche di intervento per il mantenimento della salute e il recupero di un equilibrio individuale.
«Lo stress è una cosa seria, a differenza di come spesso viene concepito anche nel mondo del lavoro, occorre tener presente che, oltre a pesanti incidenze documentate sulla gran parte delle grandi malattie, cardiovascolari, respiratorie, autoimmuni e neurologiche, comporta alti costi anche per la produttività», ha spiegato David Lazzari, psicologo, psicoterapeuta, direttore del servizio di psicologia dell’Azienda ospedaliera di Terni e presidente dell’Ordine dell’Umbria, che a Udine ha presentato la sua ultima pubblicazione “Bilancia il tuo stress”, una guida in cui raccoglie ed elenca strategie per gestire al meglio le energie e ritrovare l’equilibrio.
«Viviamo in un contesto in cui il benessere materiale è maggiore e si traduce in un mondo più complesso che genera stress. Ho scritto questo libro proprio per diffondere la cultura del buon uso dello stress: il testo accompagna per mano il lettore nell'autovalutazione della propria bilancia del disturbo», osserva Lazzari nell’intervento che ha concluso l’incontro moderato dalla responsabile scientifica Erica Cossettini, a cui sono intervenuti anche Tullio Giraldi, professore di psicologia clinica all’Università di Trieste, Marco Iacono (nella foto in alto), presidente del Centro di psicologia e psicoterapia funzionale di Trieste e Giuseppe Rizzi, responsabile della Scuola europea di formazione in psicoterapia di Padova. Aumentano le persone che chiedono aiuto anche in Friuli Venezia Giulia, e si rivolgono al servizio pubblico o in forma privata, assicura il presidente dell’ordine Calvani.
«Negli ultimi cinque anni, anche con le conseguenze della crisi e della perdita del posto di lavoro per molte persone – riflette il presidente – le richieste crescono e il fenomeno è sempre più evidente. È legato al contesto lavorativo - prosegue - ma anche familiare, tra situazioni conflittuali e risultato dell’evoluzione di un modello che non fa più perno sull'immagine classica del nucleo, ma contempla invece nuove “forme”. È una società più aperta, ma non strutturata, che determina pro e contro».
Occorre dunque dare la giusta attenzione a un fenomeno che colpisce, in diverse forme, molti individui e non sempre «agire sul sintomo, somministrando medicinali – obietta Calvani –, senza prima considerare il contesto in cui vive il paziente, è la risposta». La soluzione c’è e non è nemmeno così drastica: piccoli momenti detox per il corpo e per la mente, abitudini salutari, attività rilassanti e rituali di benessere che aiutano a vivere meglio. A volte basta semplicemente “staccare la spina”.
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