Un milione di forme: solo così il Montasio sfonderà sui mercati
MILANO. Doveva essere soprattutto un’occasione promozionale. Una vetrina aperta sul mondo, formidabile per promuovere le eccellenze della zootecnia regionale. Dalla carne, i formaggi, il gelato di sola Pezzata rossa passando per le piccole produzioni “griffate” di malga Montasio.
La “passerella” dell’associazione regionale allevatori all’Expo di Milano ieri è andata ben oltre la sfilata, divenendo l’occasione per un richiamo degli addetti ai lavori a fare squadra. A superare i limiti, che relegano tanta (troppa) parte del nostro paniere agroalimentare dentro i confini regionali.
A spingere sull’acceleratore delle produzioni. E condividere strategie commerciali e promozionali. Anzitutto per il Montasio. Coach d’eccezione, il presidente del Consorzio di tutela della Dop, Terenzio Borga.
«In Veneto il 70% del latte prodotto viene utilizzato per le nostre 8 Dop, in Friuli il Montasio fa suo invece appena il 14% del vostro latte», ha detto rivolgendosi agli allevatori. «Lo dovete valorizzare di più questo latte straordinario».
Eccellenza che ripaga gli allevatori davvero poco di sforzi e fatiche. In molti casi nemmeno abbastanza da pareggiare i costi. Oggi in Fvg il litro alla stalla viene remunerato da un massimo di 37 centesimi a un minimo di 34. «Se si considera che produrlo costa 37,38 centesimi si capisce bene che spesso non si arriva nemmeno a pareggiare la spesa», ha sottolineato il direttore dell’Assoallevatori regionale Andrea Lugo, che ha chiara da tempo l’unica strada possibile.
«La predichiamo ormai da anni, ma è ora di compiere una sterzata decisa verso la trasformazione di qualità. Un po’ di latte fresco ci vuole, ma dobbiamo puntare sullo stagionato. Con forza». Borga alza il tiro: «Dovete passare dal 14% al nostro 70 e arrivare da soli a un milione di forme di Montasio».
Possibile? La quota della Dop prodotta in Friuli oggi è ferma a circa 450 mila forme (contro le 400 mila prodotte dalla sola provincia di Treviso) la maggior parte delle quali viene assorbita dal mercato locale. Eppure l’export inizia a muoversi.
«Siamo presenti negli Stati Uniti e stiamo entrando in molti altri mercati - continua il leader del Consorzio di tutela -, ma ci dobbiamo credere e soprattutto dobbiamo poter contare su quantità maggiori». Perché la qualità, quella è indiscutibilmente a favore del Friuli. Capace di dar corpo a ottimi prodotti lattiero-caseari, tanto da essersi tuffato in una nuova avventura, presentata anche questa a Expo: carne, formaggi e gelati «Solo di Pezzata rossa italiana».
Depositato nel 2008, il marchio vanta oggi 27 produttori sparsi in tutta Italia di cui 10 in regione. Nomi come quello dell’allevatore di Cormons Giuseppe Zoff, tra i pionieri nell’allevamento rigorosamente “bio” di questa razza. Ma anche di Fabrizio Bianchini, che a Cividale ha aperto una gelateria dove utilizza solo latte di Pezzata rossa. Per finire con lo chef Loris Cosatti: al suo ristorante, il Riviera di Pradamano, questa carne è uno dei piatti forti.
Proposta ieri agli ospiti dell’Expo, che tra un assaggio di tartare e un gulash con polenta, hanno potuto ammirare anche i paesaggi mozzafiato di malga Montasio, da pochi giorni abitati nuovamente dalle vacche. Ben 130 quest’anno, «provenienti - ha spiegato il responsabile Vanni Micolini - da 24 Comuni per 36 allevamenti e capaci di produrre in media 13 chili di latte al giorno».
Trasformati, ogni mattina, in burro, ricotta, formaggi freschi e stagionati. E naturalmente nel Montasio, marchiato qui con la fascetta madre. La numero 0.
Prodotti venduti direttamente in malga, serviti nell’agriturismo e agli ospiti che decidono di pernottare in quota e di svegliarsi sull’alpeggio, al suono del campanaccio. Da ieri richiamo (si spera) irresistibile anche per i visitatori di Expo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto